Meno ostentazione e più autenticità: così Sung-Joo Kim ridefinisce il concetto di alta gamma

Contenuto tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
In occasione dell’ultimo Fuorisalone, il Giardino delle arti di Milano si è trasformato in un paesaggio onirico dove design e gioco si sono uniti nell’installazione Mcm x Pet Therapy, frutto della collaborazione tra il marchio tedesco di alta gamma Mcm e l’atelier guidato da Alberto Biagetti e Laura Baldassari. Un omaggio alla gioia dell’infanzia che ha avuto come protagonista la nuova collezione di pouf scultorei e pet-friendly dalle forme di gatti e cani disegnata da Altea Biagetti, di 11 anni. “In Mcm il design va oltre l’estetica: significa creare esperienze che portano felicità e connessione emotiva”, spiega Sung-Joo Kim, presidente e chief visionary officer di Mcm.
Imprenditrice nata in Corea del Sud, dopo gli studi in scienze sociali ha dato vita, nel 1990, al Sungjoo Group, portando nel suo paese e in tutta l’Asia brand come Gucci, Yves Saint-Laurent e Marks & Spencer. Nel 2005, poi, l’acquisizione di Mcm ha segnato l’inizio di un nuovo percorso imprenditoriale. “Non sono una designer”, racconta, “ma sono capace di comprendere i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, perché li leggo attraverso i grandi eventi sociali e politici. La mia missione è ridefinire il concetto di lusso, rendendolo più attinente ai valori delle nuove generazioni: libertà, autenticità, connessione”.
Sotto la sua guida, Mcm – Modern Creation München, marchio nato nel 1976 nel contesto della scena culturale effervescente della Monaco dell’epoca, ha saputo rinnovarsi con coerenza e un pizzico di audacia, promuovendo una moda genderless e una filosofia del buy less, buy better. La vera svolta, però, è arrivata nel 2008, con la reinterpretazione dello zaino. Un oggetto tradizionalmente distante dal settore del lusso, che invece Kim ha trasformato nel simbolo di una nuova tendenza. “Lo zaino è un oggetto funzionale, portavoce di una nuova idea di lusso mobile pensato per i ‘nomadi globali’ delle generazioni Millennial e Gen Z. All’epoca fu una scelta rischiosa, perché lo zaino non era ancora considerato un accessorio di lusso. Ma per queste generazioni, la vera ricchezza è potersi muovere, avere le mani libere, essere indipendenti”.
Un concetto, quello di nomadismo, che secondo Kim si è evoluto nel tempo: da movimento fisico è diventato una condizione mentale, soprattutto durante la pandemia, quando il mondo si è chiuso nelle proprie case. Proprio in quell’isolamento forzato Kim ha riscoperto il valore delle piccole cose: la salute, il tempo, la creatività – i tre pilastri su cui si fonda oggi la filosofia Mcm. “Il tempo è il nuovo lusso, soprattutto per noi donne, perché viviamo costantemente sotto aspettative estetiche e sociali. Io voglio rompere questa regola, dare spazio alla spontaneità. Voglio ricordare alle donne di riprendersi il proprio tempo e il proprio spazio dimostrando che anche senza gli uomini possono farcela. Come ce l’ho fatta io”.
Al centro del progetto imprenditoriale di Kim ci sono, da sempre, un forte impegno sociale e una profonda attenzione alla condizione femminile. “Vengo da una cultura in cui alle donne non era concesso sognare in grande, ma io ho scelto un’altra strada”, spiega. “Ho detto no al matrimonio combinato, sono uscita di casa, senza soldi, per costruire qualcosa di mio. Oggi voglio mostrare ad altre donne che è possibile”. A questo impegno ha sempre affiancato l’attività filantropica: ex presidente della Croce Rossa coreana, Kim ha sostenuto iniziative a favore delle donne e dei bambini della Corea del Nord, credendo nel potere trasformativo dell’educazione.
Un impegno che viene concretizzato anche all’interno di Mcm: “Il nostro personale è composto per il 70% da donne. Il nostro è un piccolo brand, ma molto competitivo. Ci sentiamo un po’ come Davide contro Golia. Credo nella bellezza delle imprese piccole che osano pensare in grande”. In un mondo dominato da colossi e algoritmi, la visione di Kim resta umana e poetica. “Con Mcm voglio creare una nuova idea di lusso: non un’ostentazione, ma un’esperienza di libertà, creatività e gioco”. Proprio come sembra comunicare la collezione Mcm x Pet Therapy: “Perché questa collezione? La pet therapy è una terapia per il cuore, diffonde felicità. Ed è questo il vero senso di tutto, il vero, autentico lusso dei nostri tempi”, conclude.
L’articolo Meno ostentazione e più autenticità: così Sung-Joo Kim ridefinisce il concetto di alta gamma è tratto da Forbes Italia.
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