Scuola: più tutele per docenti, nuove regole su sessualità, bullismo e valutazione

Maggio 3, 2025 - 03:00
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Scuola: più tutele per docenti, nuove regole su sessualità, bullismo e valutazione

lentepubblica.it

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a una serie di misure in ambito scolastico che puntano a rafforzare la sicurezza nelle scuole, tutelare maggiormente i docenti, coinvolgere le famiglie in modo più diretto su temi sensibili e aggiornare le regole di valutazione e convivenza.


Le iniziative, tutte su proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, si articolano in diversi provvedimenti, che intervengono su aspetti centrali della vita scolastica.

Scuola: più tutele per docenti, nuove regole su sessualità, bullismo e valutazione

Le misure approvate intervengono su quattro ambiti strategici:

  • educazione alla sessualità
  • tutela del personale scolastico
  • contrasto al bullismo
  • e riforma della valutazione.

L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare il ruolo educativo delle scuole e di ricucire il rapporto tra studenti, docenti e famiglie, in un momento in cui tensioni e criticità nei contesti scolastici sembrano in aumento.

Educazione sessuale solo con l’ok delle famiglie

Il primo disegno di legge introduce una novità che ha già suscitato attenzione: per partecipare ad attività che affrontano temi legati alla sessualità, sarà necessario il consenso scritto preventivo dei genitori, oppure degli studenti stessi nel caso siano maggiorenni. La norma si applicherà non solo alle iniziative extracurriculari, ma anche a quelle che fanno parte dell’ampliamento dell’offerta formativa. La finalità è quella di garantire alle famiglie un controllo preventivo su percorsi educativi considerati sensibili, assicurando trasparenza e condivisione sui contenuti proposti. La misura si inserisce in un dibattito che da tempo coinvolge opinione pubblica e istituzioni sull’opportunità di affrontare certi argomenti in ambito scolastico, cercando un punto di equilibrio tra libertà educativa e sensibilità individuali.

Linea dura contro le aggressioni al personale scolastico

Il secondo provvedimento interviene sul fronte della sicurezza all’interno degli istituti, rafforzando la protezione per docenti e dirigenti scolastici vittime di atti violenti. In caso di aggressioni fisiche, sarà previsto l’arresto obbligatorio in flagranza, estendendo così alle scuole le stesse tutele già riconosciute al personale sanitario. Inoltre, chi provoca lesioni, anche non gravi, a insegnanti o presidi durante l’esercizio delle loro funzioni, rischia un aggravamento di pena in base a una nuova fattispecie prevista nel Codice penale. Il governo punta così a contrastare una deriva preoccupante che ha visto aumentare i casi di aggressioni verbali e fisiche ai danni degli operatori scolastici, spesso bersagliati da studenti o genitori esasperati.

Più responsabilità e meno impunità: si riscrive lo Statuto degli studenti

Un’altra riforma riguarda lo Statuto delle studentesse e degli studenti delle scuole secondarie, in vigore dal 1998. Il nuovo testo, attualmente all’esame preliminare del Consiglio dei Ministri, mira ad aggiornare diritti e doveri degli alunni alla luce di fenomeni sempre più diffusi come bullismo, cyberbullismo, violenza tra pari e atti di sfida verso gli insegnanti. Il provvedimento intende rafforzare il senso di responsabilità individuale, incentivare un clima scolastico basato sul rispetto reciproco e coinvolgere maggiormente le famiglie nella gestione dei conflitti. Le scuole, inoltre, avranno l’obbligo di attivarsi con tempestività per individuare e affrontare situazioni di disagio legate all’abuso di sostanze alcoliche, stupefacenti o altre forme di dipendenza che possano compromettere il benessere degli studenti e il corretto svolgimento delle attività didattiche.

Nuove regole per giudicare rendimento e condotta

Infine, il governo ha messo mano al sistema di valutazione degli studenti delle scuole superiori, modificando il regolamento del 2009. Le innovazioni riguardano sia i criteri con cui vengono valutati gli apprendimenti, sia quelli relativi al comportamento. In particolare, l’intervento punta a valorizzare il ruolo educativo degli insegnanti, ricollegando la valutazione della condotta non solo al rispetto delle regole, ma anche alla partecipazione attiva alla vita scolastica. Il contesto è quello di una crescente preoccupazione per gli episodi di indisciplina, che spesso sfociano in forme di violenza o mancato rispetto dell’autorità scolastica. Con questa riforma, si cerca di ristabilire una cultura della responsabilità che metta al centro la formazione integrale degli studenti, non solo in termini di conoscenze ma anche di comportamenti.

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