Tunisia, il ministro della Salute: “Puntiamo a ristabilire la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica”

Maggio 1, 2025 - 04:00
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Tunisia, il ministro della Salute: “Puntiamo a ristabilire la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica”

La strategia del presidente della Tunisia per la ricostruzione del sistema sanitario mira “a ristabilire la fiducia dei cittadini, garantire l’equità nell’accesso alle cure e affrontare le sfide strutturali, con particolare attenzione alle regioni interne”. Lo ha spiegato il ministro della Salute Mustapha Ferjani, durante l’audizione parlamentare ieri al Palazzo del Bardo, che ha ospitato una seduta plenaria presieduta dal presidente dell’Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp), Ibrahim Bouderbala. All’ordine del giorno, l’esame del progetto di legge fondamentale relativo all’approvazione dell’accordo di sede tra il governo della Repubblica tunisina e il Consiglio arabo delle specializzazioni sanitarie per l’apertura di un ufficio di coordinamento a Tunisi (n. 04/2025). Il progetto di legge mira a ratificare l’apertura di tale ufficio, rafforzando il ruolo della Tunisia nel sostenere le attività del Consiglio e ampliandone la portata nei paesi del Nord Africa, in particolare nel Maghreb. L’obiettivo è anche promuovere il coordinamento nella formazione e negli esami delle specializzazioni sanitarie, trasferire l’esperienza tunisina nei programmi del Consiglio, e fornire un quadro istituzionale per facilitare le attività accademiche e professionali del Consiglio attraverso il sostegno ai centri di formazione, lo scambio di informazioni e il supporto logistico, consolidando la posizione della Tunisia come centro regionale nel settore.

Il ministro della Salute, rispondendo alle interrogazioni dei parlamentari, ha sottolineato la collaborazione tra potere esecutivo e legislativo “al servizio del bene comune” e ha ribadito “l’importanza strategica del settore sanitario come pilastro della sovranità nazionale”. Ferjani ha evidenziato l’importanza dell’accordo con il Consiglio arabo delle specializzazioni sanitarie, definendolo “un’opportunità strategica per rafforzare la presenza regionale della Tunisia nel settore medico e scientifico”. Il titolare della sanità tunisina ha indicato che l’ufficio di coordinamento faciliterà l’armonizzazione tra il sistema accademico tunisino e gli standard professionali del Consiglio arabo, promuovendo la Tunisia come polo per la formazione medica trilingue (arabo, francese e inglese) e destinazione per il turismo medico. Il ministro ha inoltre accennato a meccanismi per incentivare i giovani medici a rimanere in Tunisia e all’importanza di investire in attrezzature all’avanguardia. È stato annunciato inoltre un progetto per la creazione di un ospedale pediatrico specializzato nella regione di Sanhaja, nel governatorato settentrionale di Manouba. Ferjani ha infine sottolineato come il riconoscimento delle qualifiche mediche tunisine a livello arabo e internazionale favorirà la mobilità dei professionisti e aprirà nuove prospettive di carriera, illustrando i piani per la digitalizzazione degli ospedali e la collaborazione con esperti tunisini all’estero nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina.

La seduta è giunta in un momento di tensioni sociali tra ministero e associazioni di categoria delle professioni sanitarie. Ieri l’Organizzazione tunisina dei giovani medici ha dichiarato “fallite” le trattative con il ministero della Salute in merito alle rivendicazioni della professione. In una nota, l’organizzazione ha espresso “profonda delusione” per quella che definisce “mancanza di volontà” e una “politica di procrastinazione” da parte del ministero, nonostante il riconoscimento governativo della legittimità delle richieste avanzate dai giovani professionisti sanitari. L’organizzazione ha sottolineato come, a fronte di tali riconoscimenti, non siano state proposte soluzioni concrete alle problematiche sollevate. Viene denunciato un “disprezzo per le richieste e i diritti dei giovani medici a un ambiente di lavoro dignitoso, che garantisca un futuro professionale rispettoso”. L’Organizzazione dei giovani medici ha inoltre evidenziato come il ministero della Salute tunisino sia pienamente consapevole delle “precarie condizioni materiali e delle gravi difficoltà” che i giovani medici si trovano ad affrontare quotidianamente all’interno delle strutture ospedaliere. L’organizzazione ha già annunciato per il 2 maggio 2025 uno sciopero generale nazionale in difesa dei diritti e della dignità dei nuovi operatori sanitari e del sistema scolastico. La mobilitazione coinvolgerà gli studenti delle facoltà di medicina, i tirocinanti e gli specializzandi di tutti gli ospedali universitari della Tunisia. Saranno comunque garantiti i servizi di emergenza e le guardie mediche.

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