Apple non lo ammetterà mai, ma Vision Pro per ora è un flop

Apple aveva presentato il Vision Pro come il futuro della realtà mista, un dispositivo capace di ridefinire il modo in cui guardiamo film, lavoriamo al computer e "viviamo" i contenuti digitali. Le cose, però, non sono andate come previsto, e il visore AR dell'azienda di Cupertino sta ancora faticando ad ingranare.
Sarà per il prezzo altissimo o per le funzionalità ancora poco utili nella vita quotidiana, sta di fatto che le vendite restano basse, il pubblico non è convinto e perfino l'azienda sembra aver rallentato gli investimenti sul progetto. A distanza di oltre un anno e mezzo, Vision Pro si sta rivelando uno dei più grandi flop nella storia recente di Apple. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Ad aiutarci nella nostra analisi è il solito Mark Gurman, uno dei conoscitori più profondi del mondo Apple, che in un articolo pubblicato su Bloomberg ha fornito dati e informazioni molto rilevanti sul conto di Vision Pro.
Il primo ostacolo per il successo del visore è stato sicuramente il prezzo di lancio, fissato a 3.499 dollari. Una cifra che ha subito relegato il Vision Pro a un pubblico di nicchia, lontano dalla platea generalista a cui Apple è abituata. Per un dispositivo che deve ancora dimostrare la sua utilità quotidiana, si tratta di un investimento troppo alto per la maggior parte degli utenti.
Anche chi ha scelto di provarlo si è scontrato con limiti pratici evidenti. Il visore è pesante, l'installazione iniziale risulta macchinosa e l'autonomia della batteria obbliga a sessioni d'uso limitate. Nel corso dei mesi, Apple ha introdotto miglioramenti nel software e sono arrivati accessori che ne alleggeriscono la vestibilità, ma l'esperienza complessiva non è cambiata in modo sostanziale.
C'è poi la questione della domanda ridotta. Gli sviluppatori stanno portando nuove applicazioni e il sistema operativo visionOS ha ricevuto aggiornamenti importanti, ma il mercato non ha risposto. Nei suoi interventi pubblici, Tim Cook stesso sembra aver relegato il prodotto a un ruolo marginale, segno che per Apple non è una priorità immediata.
Fin dal lancio, Apple aveva puntato molto sull'idea di portare sul Vision Pro esperienze uniche di video immersivi. Durante le dimostrazioni nei negozi, è proprio questa funzione a colpire di più i clienti, perché offre un livello di coinvolgimento che quasi nessun altro dispositivo riesce a garantire.
Il problema è che la libreria di contenuti non è mai davvero esplosa. In un anno e mezzo Apple ha pubblicato appena 27 titoli in formato immersivo, tra clip sportive, concerti e brevi serie. Alcuni esempi rendono bene l'idea: per l'NBA è ancora disponibile soltanto l'All-Star Game del 2024, mentre il più recente non è stato mai pubblicato. Le serie originali come Wild Life o Adventure contano solo pochi episodi, spesso di durata limitata.
Questo ritmo di rilascio così lento ha creato un circolo vizioso: i contenuti sono troppo pochi per convincere nuovi acquirenti, e senza nuovi utenti Apple preferisce centellinare le uscite, per non esaurire in fretta il materiale già registrato. Anche se alcune produzioni come Submerged hanno ottenuto premi internazionali, l'offerta complessiva resta scarna e insufficiente a giustificare l'acquisto di un visore da 3.499 dollari.
Nel breve periodo, le prospettive per la serie Vision Pro non sono rosee. Il prossimo modello, atteso a breve, dovrebbe portare soltanto un chip più potente, aggiornamento necessario ma non sufficiente a cambiare la percezione del dispositivo.
La vera rivoluzione arriverà solo nel 2027, quando Apple dovrebbe lanciare una versione più leggera e meno costosa, progettata per ampliare la platea di utenti.
Il rischio però è che, da qui ad allora, il mercato della realtà mista perda slancio. Due anni nel mondo della tecnologia equivalgono a un'eternità, e senza un flusso costante di novità il Vision Pro rischia di diventare irrilevante prima ancora che arrivi il modello "mainstream".
Apple si trova quindi davanti a un dilemma: investire di più nei contenuti per rendere subito attraente il visore, oppure rallentare l'impegno e concentrare le risorse sul futuro modello?
In questo scenario, il successo o il fallimento definitivo dipenderà dalla capacità di Cupertino di mantenere vivo l'interesse fino all'arrivo della nuova generazione. Se i contenuti immersivi resteranno centellinati e se non ci sarà una nuova "killer app" esclusiva per il visore, sarà difficile immaginare un'inversione di tendenza.
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