Inflazione, Legacoop Agroalimentare: «Il clima alla base del preoccupante aumento dei prezzi degli alimentari»

Agosto 18, 2025 - 21:30
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Inflazione, Legacoop Agroalimentare: «Il clima alla base del preoccupante aumento dei prezzi degli alimentari»

A luglio 2025, secondo le stime Istat, l’inflazione è stabile all’1,7%, per effetto di dinamiche opposte dei prezzi dei diversi aggregati. Tra i beni, si accentua la flessione tendenziale dei prezzi degli Energetici (-4,0% da -2,1% di giugno) e accelerano i prezzi nel settore alimentare (+3,8% da +3,3%). Un trend che, come nota Legacoop Agroalimentare, deve far riflettere sull’impatto economico determinato dal cambiamento climatico. «I dati Istat evidenziano una divaricazione tra l'inflazione generale e quella relativa ai generi alimentari. Su quest'ultima pesa certamente la difficoltà della produzione a farsi carico delle perdite produttive legate agli eventi meteorologici avversi», dice il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti. «Purtroppo anche nel 2025 abbiamo avuto grandinate o bombe d'acqua repentine e nello stesso tempo temperature su valori massimi. In questo momento abbiamo regioni nuovamente colpite dalla siccità». Sottolinea ancora il presidente di Legacoop Agroalimentare: «Malgrado che oltre il 50% dei consumatori ammetta che le scelte di acquisti al risparmio investano anche i generi alimentari riscontriamo dal lato offerta una implicita rigidità a produrre. In campagna si registra una certa avversione al rischio a nuovi investimenti perché sono troppe le incertezze che gravano sugli imprenditori agricoli». Inoltre, prosegue Maretti evidenziando i problemi derivanti dal riscaldamento globale, «anche il settore ittico è alle prese con il perdurare delle difficoltà: la produzione delle vongole è ancora esposta al granchio blu e alle temperature sempre maggiori delle acque. In più per la pesca sono in arrivo le misure restrittive dell'area tirrenica».

Nel dettaglio dei dati Istat, si ricorda nella nota di Legacoop Agroalimentare, i beni alimentari non lavorati, come frutta e verdura, registrano un aumento tendenziale del +5,1%, in rialzo rispetto al +4,2% di giugno. Ma anche i beni alimentari lavorati sono in crescita: +3,1% rispetto al +2,7% precedente. «Questi numeri si inseriscono in un dibattito estivo molto concentrato sul 'caro ombrellone', ma a settembre la discussione sarà comunque sui 'fondamentali' decennali del nostro Paese: scarsa produttività, scarsa attrattività, aumento delle aree a rischio povertà. Non si potrà non tenerne conto nei prossimi interventi del Governo». Infine, conclude Maretti, «non possiamo dimenticare, quando si parla dell'inflazione alimentare che rispetto a prima dell'invasione russa dell'Ucraina noi paghiamo ancora l'energia il 50% in più. A questo si aggiunge il fatto che negli ultimi tre anni il nostro comparto ha riconosciuto tutti i rinnovi contrattuali».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia