Autovelox, in autunno arriva la piattaforma del MIT per la mappatura nazionale

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Nuove regole per trasparenza e sicurezza: in autunno sarà attiva sul portale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una piattaforma destinata ai Comuni, chiamati a registrare entro due mesi tutte le informazioni relative agli autovelox installati sul proprio territorio.
Ogni amministrazione dovrà comunicare marca, modello e conformità tecnica di ciascun apparecchio.
L’iniziativa, promossa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, è stata presentata come un’operazione di chiarezza in un settore dove, fino a oggi, è mancata una mappatura organica.
L’obiettivo dichiarato è quello di distinguere i dispositivi realmente utili alla sicurezza da quelli collocati con il solo intento di incrementare gli incassi delle multe.
Cosa prevede la nuova piattaforma del MIT sugli autovelox?
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti metterà online una nuova interfaccia digitale, accessibile dal suo sito ufficiale, pensata per far ordine nel sistema di rilevazione della velocità. L’applicazione consentirà agli enti territoriali — dai Comuni alle Province, fino alle Regioni — di trasmettere in modo strutturato tutte le informazioni essenziali sugli autovelox installati, come marca, modello, conformità e stato di omologazione. L’upload avverrà tramite un modello informatico standard definito da un decreto attuativo, il cui schema verrà emanato entro la fine di agosto.
Gli enti avranno 60 giorni — l’equivalente di due mesi — per completare il caricamento del censimento: trascorso questo periodo, i dispositivi non registrati perderanno la validità legale e non potranno più essere utilizzati per l’emissione di sanzioni. Una forma di “terminale netto”: senza iscrizione, niente multa.
Uno sguardo oltre i dati: trasparenza e collegamenti con gli utenti
La piattaforma non sarà solo un archivio amministrativo interno: secondo le disposizioni normative, i dati raccolti saranno fruibili anche dai cittadini. Sarà prevista una sezione pubblica sul portale del Ministero che permetterà di visualizzare in quali zone siano presenti i dispositivi, quali sono omologati e conformi, e con quali caratteristiche tecniche.
Inoltre, si prevede la possibilità di integrare queste informazioni all’interno delle app di navigazione — un’importante novità che favorisce l’anticipazione, la prevenzione e un rapporto di fiducia reciproca tra automobilisti e istituzioni.
Le ragioni del cambiamento: chiarezza e legittimità
L’iniziativa nasce dalla necessità di affrontare una situazione fino a oggi confusa: molte apparecchiature risultano fuori norma o non correttamente documentate, con il rischio concreto che le multe basate su di esse possano essere contestate o annullate. La sentenza della Cassazione e recenti pronunce hanno infatti chiarito che per essere applicate validamente, le sanzioni devono derivare da strumenti omologati e tarati secondo i parametri indicati dalla legge.
La piattaforma, con i suoi dati strutturati e aggiornati, dovrebbe di fatto sostituire il caos della gestione locale con un sistema uniforme, ufficiale e trasparente, capace di garantire il rispetto dei requisiti tecnici e normativi, rafforzando la sicurezza stradale e la tutela dei diritti dei cittadini.
Le principali novità introdotte
Secondo quanto indicato dal DM del MIT (abbiamo approfondito in questo articolo) queste saranno le indicazioni da seguire:
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Autorizzazione prefettizia: ogni apparecchio dovrà essere approvato dal Prefetto, che valuterà se il tratto stradale presenta reali rischi.
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Posizionamento trasparente: obbligo di segnalazione almeno un chilometro prima sulle strade extraurbane; divieto di collocazione nei tratti con limite sotto i 50 km/h o dove i limiti siano stati abbassati senza valide motivazioni.
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Distanze minime: almeno tre chilometri tra un autovelox e l’altro in città e un chilometro fuori dai centri abitati.
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Conformità tecnica: l’assenza di omologazione può rendere nulla la sanzione, come ha ribadito anche la Cassazione.
I primi risultati
L’approccio più rigoroso e trasparente sembra già produrre effetti concreti. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, nei primi tre mesi del 2025 gli incidenti sono diminuiti del 5,5%, le vittime della strada del 20,4% (61 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e i feriti dell’8,8%.
Numeri che, secondo il governo, confermano come gli autovelox funzionino davvero come deterrente solo quando sono collocati in maniera chiara, rispettando le regole e garantendo ai cittadini strumenti di difesa in caso di contestazioni.
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