Cascate di Barbiano, il respiro segreto della montagna

Nel cuore delle Dolomiti, tra valli che sussurrano storie antiche, si nasconde un piccolo miracolo d’acqua e roccia: le Cascate di Barbiano. Non sono solo un colpo d’occhio emozionante, sono anche un’esperienza che risveglia i sensi grazie al rumore fragoroso dell’acqua che si tuffa, alla freschezza dell’aria e quel senso di scoperta che fa sentire davvero lontano dal caos quotidiano. Scopriamo insieme cosa fare e vedere.
Dove si trovano le Cascate di Barbiano
Con il loro fragore, le Cascate di Barbiano si trovano nella Valle dell’Isarco, in Alto Adige, poco fuori dal piccolo paese di Barbiano che si distingue per essere un angolo tranquillo immerso tra montagne e boschi. Proprio qui è possibile incontrare un salto d’acqua principale che scende per più di 80 metri, un muro che si tuffa deciso tra le rocce scolpite dal tempo.
Raggiungerle è un po’ come imbattersi in un luogo nascosto della montagna, perché il sentiero diventa man mano più fresco, l’aria più umida, e poi, quasi senza accorgersene, si comincia a sentire il rimbombo dell’acqua che cresce e accompagna ogni passo. Non è solo bello da vedere, è uno di quei posti che fanno venire voglia di fermarsi, respirare a fondo e dimenticare per un attimo tutto il resto.
Cosa fare e vedere alle Cascate di Barbiano
Non si arriva da queste parti solo per le cascate. Oltre ad esse, la zona è conosciuta per il suo curioso campanile pendente, simbolo del paese di Barbiano. Da qui parte il sentiero più classico che si chiama “Wasserfallweg”, ovvero sentiero delle cascate, ed è facile da seguire grazie alla segnaletica bianca e rossa presente. Camminando con calma, si arriva alla cascata inferiore, la più imponente, con un salto di circa 85 metri che si tuffa tra le rocce con una forza spettacolare.
Il fresco, il fragore dell’acqua e la quiete del bosco regalano una sensazione rigenerante, quasi terapeutica. Chi ha ancora energia può proseguire verso la cascata superiore, più nascosta e meno frequentata. Si trova a circa 1.214 metri d’altitudine e permette di osservare un altro salto d’acqua, alto 45 metri, immerso nel silenzio della natura.
Questa parte del sentiero è un po’ più dura, perché diventa più ripida e stretta, ma è comunque sicura. Le viste sulla valle sottostante sono così belle da far dimenticare tutta la fatica. L’escursione completa dura circa tre ore, con un dislivello di più o meno 450 metri, quindi è meglio affrontarla se si ha un po’ di allenamento e si indossano scarpe da trekking comode. L’aria qui è così pura, piena di ioni negativi che, dicono alcuni studi, fanno bene al corpo e alla mente. Mentre il silenzio è rotto solo dal rumore dell’acqua che scroscia e dal canto degli uccelli.
Ma non è solo vegetazione e ambiente, perché lungo il percorso c’è anche una tappa culturale interessante: il complesso delle Tre Chiese (Dreikirchen), un antico santuario composto da tre cappelle gotiche situate in una posizione panoramica raggiungibile tramite un tragitto secondario (il numero 6A). Questa chicca poco conosciuta aggiunge un tocco di storia e spiritualità all’escursione, permettendo di immergersi nel passato religioso e culturale del territorio. Vi consigliamo di approfittare della stagione autunnale per raccogliere castagne e altri prodotti della terra lungo il cammino. In più, sappiate che di questo periodo non è raro trovare piccoli stand improvvisati o cassette in cui è possibile acquistare verdure, uova e altri prodotti freschi direttamente dagli agricoltori della valle.
L’accesso è gratuito, la bellezza incontaminata e la possibilità di vivere un’escursione che unisce natura, storia e cultura in un unico percorso è reale. Contemporaneamente, però, chi non è abituato a camminare deve considerare che il sentiero presenta tratti ripidi e richiede un minimo di preparazione fisica. Lungo il percorso non ci sono bar o punti di ristoro, quindi è importante portarsi dietro acqua, qualche snack e magari un piccolo kit di pronto soccorso, giusto per sicurezza. Da ricordare anche che in estate il flusso d’acqua può calare un po’, perché parte viene usata per irrigare i campi della zona.
Per chi vuole vivere questa esperienza al meglio, il consiglio è di partire di buon’ora, evitare i fine settimana più affollati e rispettare sempre le regole base del buon escursionista: niente rifiuti lasciati lungo il percorso, rispetto della natura e attenzione a non disturbare la fauna locale.
Come arrivare
Arrivare alle Cascate di Barbiano richiede più cura e pianificazione di quanto sembri, ma con qualche accorgimento il viaggio diventa parte integrante del piacere, senza sorprese o intoppi. Il punto di partenza più comune è il paesino di Barbiano, facilmente raggiungibile in auto da Bolzano in circa 40 minuti lungo una strada panoramica che attraversa la splendida Valle dell’Isarco.
Per chi arriva in treno, la stazione di Chiusa è la più prossima, da cui poi si può prendere un breve taxi o un autobus locale, anche se quest’ultimo non è molto frequente. Se viaggiate in auto, considerate che la zona è montuosa e le strade, seppur ben mantenute, possono essere strette e con qualche curva (niente di complicato, ma meglio guidare con calma e attenzione, soprattutto in inverno).
Parcheggiare vicino al punto di partenza del sentiero è generalmente facile e gratuito, ma nei periodi di maggiore afflusso è consigliabile arrivare presto per trovare posto senza problemi. Insomma, arrivarci richiede un minimo di preparazione, ma la fatica viene subito ripagata dalla bellezza e dalla tranquillità che si percepiscono non appena si mette piede sul sentiero.
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