Next Fertility GynePro 2025: la PMA deve tornare umana
Dal congresso 2025 di Next Fertility GynePro un messaggio chiaro: la PMA deve tornare umana, trasparente e priva di tecniche miracolistiche prive di evidenze.
La medicina della riproduzione deve diventare umana: il messaggio dal Congresso 2025 di Next Fertility GynePro
A Bologna, durante il Congresso 2025 di Next Fertility GynePro, è emerso un messaggio forte e inequivocabile: la medicina della riproduzione deve tornare alle persone, ponendo fine alle tecniche ancillari vendute come soluzioni miracolose e prive di reale efficacia scientifica.
L’appuntamento si è svolto il 28 novembre 2025 e ha riunito ginecologi, embriologi, clinici e specialisti da tutta Italia. A presiedere i lavori è stato Lodovico Parmegiani, embriologo clinico, direttore del laboratorio PMA di Bologna e Head of Embryology per Nextclinics International.
Stop agli “specchietti per le allodole”: solo ciò che funziona deve essere lo standard
Il tema centrale del congresso è stato un vero cambio di paradigma: distinguere in modo trasparente ciò che nella PMA è realmente efficace da ciò che viene proposto come “add-on” senza basi scientifiche.
«La medicina della riproduzione non può limitarsi alla tecnologia: deve tornare alle persone» — dichiara Parmegiani.
Secondo l’embriologo, proporre tecniche ancillari a pagamento, prive di evidenze solide, rischia di generare false speranze e di allontanare la PMA dal suo ruolo primario: un percorso trasparente e fondato sui dati.
«Le tecniche davvero efficaci non devono diventare un lusso né un optional: devono essere lo standard, perché fanno parte della medicina e non del marketing.»
Umanizzare la PMA: un approccio basato su trasparenza e relazione
Il congresso ha posto l’accento su un modello di PMA che mette la coppia al centro. Non procedure isolate, ma un viaggio umano, che richiede ascolto, chiarezza e personalizzazione delle cure.
Walter Ciampaglia, Direttore Sanitario Next Fertility GynePro, sottolinea:
«Una coppia che intraprende un percorso di PMA non deve affrontare una procedura, ma un viaggio. Il nostro compito è accompagnarla con sincerità, spiegare ciò che accade, accettare i limiti della scienza e personalizzare l’intervento.»
Umanizzare la PMA significa introdurre pratiche concrete e strutturate:
-
consulenze genetiche personalizzate
-
colloqui chiari con l’embriologo
-
attenzione clinica anche al maschio infertile
-
un percorso completo dedicato alla donna, dalla PMA alla medicina prenatale
La voce dei pazienti: una PMA vissuta come esperienza reale
Spazio anche alle testimonianze dei pazienti. Loredana Vanini, autrice e divulgatrice, ha condiviso l’esperienza di chi vive la PMA “dall’interno”: non come evento eccezionale, ma come percorso condiviso che necessita di supporto psicologico, relazionale e sociale.
Un congresso che guarda alla natalità italiana e al contesto sociale
Il dibattito si è svolto sullo sfondo di un’Italia segnata dai minimi storici di natalità, come evidenziato dagli ultimi dati ISTAT. Precarietà, instabilità geopolitica e incertezze economiche complicano la decisione di diventare genitori.
Per Ciampaglia:
«Chi si rivolge a noi chiede certezze non solo mediche, ma umane. Se la PMA vuole essere medicina, deve smettere di vendere soluzioni e tornare a costruire fiducia.»
Un passaggio culturale per la PMA italiana
Il Congresso 2025 rappresenta un vero punto di svolta per il settore: integrare scienza e umanità, responsabilità clinica e trasparenza, tecnologia e verità.
Non solo protocolli e laboratori, ma un nuovo modo di intendere la medicina riproduttiva: un’alleanza tra competenza clinica e attenzione alle vite reali delle coppie.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
1
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




