Nessuno investe sulle mostre di moda come Parigi. Milano ci prova ma resta indietro

Lug 22, 2025 - 14:30
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Nessuno investe sulle mostre di moda come Parigi. Milano ci prova ma resta indietro
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Durante la prossima Paris fashion week al Grand Palais inaugurerà la mostra ‘Virgil Abloh: The codes’, la prima retrospettiva europea dedicata al designer, founder di Off-White ed ex direttore creativo del menswear di Louis Vuitton, tra le voci più dirompenti del sistema moda contemporaneo, scomparso prematuramente nel 2021. Realizzata dall’Archivio di Virgil Abloh in collaborazione con Nike, la mostra aprirà il 30 settembre, giorno del 45esimo compleanno dello stilista, e si concluderà il 10 ottobre; la curatela è affidata a Chloe e Mahfuz Sultan, l’iniziativa è sostenuta da Shannon Abloh, la moglie dello stilista.

Si tratta solo dell’ultima di una lunga serie di mostre che Parigi dedica alla moda. Indubbiamente la Ville Lumiere è sempre stata molto attiva nel segmento fashion culture ma la distanza con le altre capitali della moda è ora ancor più evidente. Soprattutto se si accosta l’offerta di Milano. Ovviamente aiuta avere punti di riferimento come il Palais Galliera, dedicato proprio alle fashion exhibition, il Musée Yves Saint Laurent e la Fondation Azzedine Alaia. In ogni caso anche altri enti culturali hanno aperto le proprio sale alla moda.

Andando in ordine cronologico, il Musée des Arts Décoratifs, per esempio, ha accolto fino all’aprile 2024 la retrospettiva dedicata a Iris van Herpen, ‘Sculpting the senses’, con oltre 100 capi couture in dialogo con arte contemporanea e natura. Al Palais Galliera, dal 16 marzo al 14 luglio, è stata allestita la prima grande monografia parigina sul fotografo Paolo Roversi con circa 140 opere, tra stampe e polaroid. Il Musée Yves Saint Laurent l’estate scorsa ha ospitato ‘Transparences’, dedicata al potere evocativo dei materiali e della nudità nella practice di Saint Laurent. E ancora, sempre il Museum des Arts Décoratifs ha ospitato fino al 10 novembre 2024 il progetto ‘Parcours mode, bijoux, design’, con 30 silhouette e 100 gioielli di grandi maison come DiorVan Cleef & ArpelsCartier e altri, accanto a nomi del design contemporaneo. Sempre per il 2024, fino al 10 settembre una suggestiva mostra, ‘Alaïa/Kuramata: la légèreté en création’, ha messo in connessione le creazioni di Azzedine Alaïa con il design di Shiro Kuramata. Ha avuto un enorme successo la mostra ‘Snoopy in style’, con un focus sul rapporto che lega i Peanuts alla moda, allestito nello storico Hôtel du Grand Veneur.

Yves Saint Laurent : Transparences

Nel corso del 2025, Parigi continua sulla stessa traiettoria con un calendario dedicato alla moda: al Grand Palais è aperta fino al 31 marzo 2025 la mostra ‘From the heart to the hands’ dedicata a Dolce & Gabbana, con oltre 200 creazioni di alta moda, alta sartoria e alta gioielleria. La mostra in questione, è da specificare, ha preso il via in Italia a Palazzo Reale a Milano lo scorso aprile 2024. Al Musée du Quai Branly, fino al 6 luglio 2025, è in corso ‘Golden thread. The art of dressing from North Africa to the Far East’, un percorso sui tessuti d’oro e l’artigianato tessile tra Maghreb e Asia. Chiuderà il 24 agosto la mostra ‘Louvre Couture‘, con circa 65 abiti e 30 accessori di grandi nomi quali Chanel, Jean Paul Gaultier, Christian Dior, Yohji Yamamoto e altri. Al Petit Palais, fino al 7 settembre ci sarà la retrospettiva su Charles Frederick Worth, con oltre 400 pezzi sartoriali e documenti che raccontano la nascita della haute couture a Parigi. Infine, dallo scorso 28 giugno al Palais Galliera ha preso il via la prima retrospettiva sul percorso artistico di Rick Owens.

Elio Fiorucci con due modelle, 1974, foto Giorgio Lotti, courtesy Mondadori Portfolio (ph: Triennale Milano)

Tra il 2024 e il 2025 Milano ha offerto decisamente meno. Nel capoluogo lombardo l’Armani Silos ha inaugurato nel maggio 2025 la retrospettiva ‘Giorgio Armani Privé 2005‑2025‘, con circa 150 creazioni tratte da 40 collezioni di haute couture. Il Superstudio ha ospitato una piccola mostra sull’irriverenza di Franco Moschino, e la Triennale di Milano ha dedicato un’ampia esposizione all’anticonformismo di Elio Fiorucci. Palazzo Morando ha aperto nel marzo 2025 la mostra ‘Cristóbal Balenciaga: shoes from Spain Tribute’, prima esposizione monografica italiana dedicata al designer di Getaria, promossa dalla Federazione delle Industrie Calzaturiere Spagnole, organizzata e curata da Javier Echeverría Sola.

Analizzando l’altra capitale europea della moda, Londra, il quadro appare in una posizione più competitiva. Dopo il successo della recente ‘Naomi: in fashion’, dedicato al percorso professionale della top model Naomi Campbell, il V&A ha recentemente inaugurato ‘Design and disability’ che mette in luce i lavori di persone portatrici di disabilità rispetto alla storia del design e alla cultura contemporanea. Sempre il V&A ha appena annunciato una grande mostra su Elsa Schiaparelli per il prossimo anno, e già da questo mese l’Arches London Bridge ha ospitato la retrospettiva su Gianni Versace, con oltre 450 pezzi vintage, molti dei quali mai presentati per la prima volta nel Regno Unito. Al Design Museum è presente ‘Future bbservatory: tomorrow’s wardrobeesplora’ sul futuro della moda sostenibile.

V&A Elsa Schiaparelli (ph: Cecil Beaton/Condé Nast via Getty Images)

In conclusione, ‘Virgil Abloh: The codes’ segna l’ultimo capitolo della supremazia istituzionale di Parigi sulle esposizioni dedicate alla moda. Solo nel biennio 2024-25 la città ha ospitato oltre dieci grandi mostre istituzionali dedicate alla moda e ai suoi protagonisti, molte delle quali con durata superiore ai tre mesi. A fronte di questa vitalità, Milano, pur rappresentata da realtà solide come l’Armani Silos e da sporadiche iniziative pubbliche, ha proposto un numero decisamente più esiguo di esposizioni, spesso di portata più contenuta e senza una vera regia culturale condivisa. Nel medesimo arco temporale, Londra si distingue per una programmazione più strutturata e visibile rispetto a quella italiana. Se Parigi detta il ritmo, Londra si posiziona come un solido secondo polo europeo. Milano resta amaramente distante a causa di potenzialità ancora inespresse.

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Redazione Redazione Eventi e News