Il movimento della A-Beauty: la bellezza araba è già qui

Lug 25, 2025 - 14:01
 0
Il movimento della A-Beauty: la bellezza araba è già qui

Si è parlato tanto di K-Beauty (bellezza coreana con tutte le sue sofisticate tecniche di skincare e haircare) e della nuova C-Beauty (proveniente dalla Cina). Anche la bellezza italiana e francese non perdono il loro fascino: la prima con il make up da diva che ancora imperversa, la seconda con il suo bob iconico e “quel certo non so che”.

Ma una nuova era è arrivata: quella della A-Beauty. La sua diffusione, papabile in certi paesi come la Gran Bretagna, promette di estendersi. Una delle sue qualità salienti? Creare formule che sfidano le condizioni climatiche più estreme del mondo (come quelle del deserto). E in tempi di cambiamento climatico è sicuramente un plus.

La Tour Eiffel si illumina per la pace in Medio Oriente

Il fulcro dell’origine della A-Beauty è il mondo arabo. Là, nei territori del Medio Oriente, dove le donne spesso sono costrette o scelgono liberamente di coprirsi. Ma sotto i loro veli, imposti, odiati o amati, nascondono volti curati e truccati alla perfezione.

Nessuna supera una donna araba nella sofisticata arte del make up degli occhi. Tra eyeliner (kajal), ciglia e sopracciglia. Ma anche in quella del contouring del volto.

A-Beauty: alla scoperta della bellezza araba

Chi pensa che la A-Beauty, la bellezza araba, sia una bellezza di nicchia, non si rende conto delle donne coinvolte in questo movimento. Un movimento che, talvolta, si nasconde sotto i loro veli e si rende manifesto solo nelle pareti delle loro case. Ma soprattutto non si rende conto dell’importanza che può avere nel viaggio di emancipazione ed empowerment di Paesi sempre in lotta con la libertà femminile.

Quello che il make up e la skincare possono fare insieme è una vera “primavera araba”. Del resto, secondo il British Beauty Council, il Medio Oriente registra la più alta spesa globale per il trucco e la cura della pelle (come riporta Ancré Magazine).

bellezza araba: yara alnamlah è un esempio assoluto di bellezza medio orientale.

Yara Alnamlah al Festival di Cannes – Getty Images

La crescita demografica e la crescita in termini di ricchezza fanno di questi paesi, dei compratori eccellenti. Lo abbiamo visto con i profumi: i profumi arabi o orientaleggianti, sono tra i più amati e realizzati del momento. Le donne che abitano nelle regioni del Golfo, secondo Beauty Matter, spendono una media di 63 dollari al mese per il trucco e una media di 52 dollari per la skincare. Dati e numeri che ci mostrano come sempre più beauty brand, anche occidentali, potranno cogliere l’occasione in futuro di lanciare prodotti in linea con la bellezza araba.

Chi sono le protagoniste della A-Beauty: da Yara Alnamlah a Huda Kattan

Un settore per troppo tempo ignorato. Ma in netto risveglio. Del resto, già la cultura berbera e quella del Nord Africa, consigliava a donne e uomini di indossare il kajal nero nella rima interna degli occhi per proteggersi dalla sabbia e dalla polvere del deserto. Il make up fa parte, in qualche modo delle radici del mondo arabo e della sua popolazione. Negli anni passati, molte donne e ragazze arabe si sottoponevano a interventi di chirurgia estetica per cancellare i loro tratti originari e somigliare di più alla donne occidentali.

Ma ora, grazie anche a nuove protagoniste del mondo della bellezza, imprenditrici che hanno rivoluzionato i codici estetici medio orientali quanto occidentali, si celebra la bellezza autentica. Sopracciglia folte, zigomi sporgenti, capelli ricci sono le sue caratteristiche salienti. Che ora vengono enfatizzate e celebrate.

Chi sono le sue protagoniste? Sicuramente Huda Kattan, di origine iraniana, fondatrice di Huda Beauty. Il marchio di cosmetici più popolari al mondo secondo Cosmetify Q1 2025 Beauty Index e che ha appena lanciato una collaborazione con Saint Levant per sostenere l’agricoltura palestinese.

I nuovi brand parlano alla donne arabe, alle caratteristiche salienti della loro bellezza e ai climi (caldi, secchi o umidi) dei paesi dove abitano. Sara Al Rashed, fondatrice di Asteri Beauty, parte delle origini arabe del make up per parlare e arrivare a tutto il mondo.

I suoi prodotti, Made in Arabia Saudita, sono vegani e clean. Gentili con la pelle ma abili nel resistere a condizioni meteorologiche estreme.

Yara Alnamlah, make up artist e skincare expert, è fondatrice del brand Moonglaze. In Medio Oriente la luna piena è sinonimo di bellezza assoluta. E lei, che mostra la sua bellezza anche sui red carpet dei festival cinematografici, è una delle voci più influenti della bellezza del mondo arabo.

Ha aperto anche un salone per capelli, Treat Salon, a Riyad, e una spa: Treat Luxury Spa. Non solo un make up pronunciato e scolpito che è in grado di resistere al caldo di Dubai, ma un universo beauty a 360 gradi.

Si dice già che le inglesi, famose per indossare un make up trasparente e impercettibile, quando non presente, non possano più fare a meno del fondotinta di Huda Beauty. La A-Beauty è già qui.

The post Il movimento della A-Beauty: la bellezza araba è già qui appeared first on Amica.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News