Afroamericano disarmato pestato dagli agenti, il video del violento arresto virale: polizia nella bufera
Stanno facendo il giro del mondo, quasi come ai tempi di George Floyd e del movimento Black Lives Matter, le immagini di un ragazzo afroamericano colpito al volto e immobilizzato e arrestato dagli agenti durante un controllo stradale in Florida. Fatti che risalgono al 19 febbraio scorso, accaduti a Jacksonville, ma che sono diventati virali soltanto all’inizio di questa settimana dopo che i legali del ragazzo hanno deciso di attirare l’attenzione dei media sulla vicenda. E che hanno scatenato un’indignazione trasversale presso gran parte dell’opinione pubblica degli Stati Uniti.
Il protagonista, anzi la vittima, della vicenda si chiama William McNeil Jr., ha 22 anni. Fermato a un posto di blocco, dalle immagini si presume per un’infrazione legata ai fari spenti della sua automobile. Lui risponde che le condizioni meteo non lo richiedevano e che altre auto non avevano i fari accesi. Chiede all’agente di abbassare l’arma, di parlare con un superiore. Gli viene intimato di uscire dall’auto, di mostrare le mani, prima che un agente rompa il finestrino, che un altro lo tiri fuori, che in quattro lo immobilizzino e ammanettino a terra.
“Per quale ragione? Per quale ragione?”, chiede il ragazzo. “Perché sei in arresto, ecco perché”, risponde uno degli agenti. L’azione è stata ripresa da una dashcam montata nell’automobile del ragazzo e dalle bodycam addosso agli agenti. Al 22enne è stato scheggiato un dente, ha riportato una ferita al labbro e una commozione cerebrale che gli avrebbe anche causato conseguenze sulla sua memoria a breve termine.
Police officer breaks unarmed man’s window, punches him and slams him on his face after pulling him over 👀
pic.twitter.com/esNgcuA4RU— Daily Loud (@DailyLoud) July 20, 2025
Gli avvocati hanno accusato le autorità di aver falsificato il rapporto dell’arresto e di un uso eccessivo della forza in mancanza di comportamenti pericolosi da parte dell’arrestato. Lo sceriffo di Jacksonville T.K. Waters ha dichiarato in conferenza stampa che McNeil non ha contattato le autorità per sporgere denuncia prima di diffondere il video e ha esortato il pubblico a non affrettare i giudizi, aggiungendo che sono in corso verifiche su quanto è avvenuto. Il dipartimento di polizia di Jacksonville ha avviato un’indagine interna e sospeso temporaneamente uno degli agenti.
Le immagini hanno sollevato di nuovo il tema dell’eccessiva violenza esercitata in alcuni casi dalle forze di polizia negli Stati Uniti e in particolare nei confronti degli afroamericani. Era il maggio del 2020 quando George Floyd venne ucciso durante un arresto a Minneapolis, in Minnesota, dalla manovra di un agente che lo aveva soffocato con un ginocchio sul collo. Quelle immagini avevano suscitato un’indignazione globale, un movimento di protesta che dagli Stati Uniti era arrivato in Europa con manifestazioni in piazza e statue abbattute.
Due giorni fa l’ex poliziotto statunitense Brett Hankison è stato condannato a 33 mesi di carcere per l’omicidio di Breonna Taylor, afroamericana uccisa durante una perquisizione a Louisville, in Kentucky, con dieci colpi d’arma da fuoco esplosi nel suo appartamento dopo che il compagno della vittima aveva sparato un colpo in quanto non al corrente di chi si fosse introdotto nella sua abitazione. Quello di Breonna Taylor era stato un altro dei casi che aveva contribuito alle grosse proteste del Black Lives Matter.
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