Amanda Lear fa causa ad HBO per il docu Enigma

Amanda Lear contro Enigma, il documentario che racconta storie, successi e problemi di star internazionali che hanno plasmato la cultura trans. Tra queste, non poteva mancare la Lear che ha fatto dell’ambiguità sessuale un misterioso punto fermo della sua carriera. Eppure, dopo aver visto il docu già uscito in America a giugno, l’icona della disco è rimasta amareggiata:

Dicevano che volevano celebrare la mia carriera. Invece era un pretesto per diffondere le solite fake news

ha dichiarato al Messaggero. Fake o meno, va detto che queste notizie è stata lei stessa a cavalcarle in più occasioni; anche nel trailer di Enigma la cantante fa riferimenti che possono essere riconducibili a questo.

Il contratto con i produttori della HBO escludeva certi temi. I miei avvocati hanno mandato una diffida ma quelli se ne sono fregati. In America fare una causa è un incubo. Anche Brigitte Macron è stata accusata di essere una trans nella serie di Candance Owens ma non è riuscita a bloccarla.

Una diffida lecita e che, nel caso, sarebbe dovuta essere rispettata. Ma sembra quanto mai paradossale che, prima di accettare, la cantante non sapesse che il documentario fosse incentrato proprio su quei temi che pare lei non volesse affrontare. D’altronde, anche il titolo, Enigma, la dice lunga sul focus del racconto.

Eppure, la Lear è su tutte le furie:

Sono vittima di transinvestigation (complotto intorno all’identità sessuale di alcune celebrità, ndDM). È un vergognoso tentativo di outing ma non intacca la mia carriera.

Conclude con una stoccata:

Tra poco tutti dimenticheranno questo filmetto osceno.

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