Inchiesta urbanistica Milano, chat dirigenti: “San Siro già venduto anni fa”

Agosto 16, 2025 - 18:30
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Inchiesta urbanistica Milano, chat dirigenti: “San Siro già venduto anni fa”

Sullo stadio di San Siro “fanno tutti finta di non sapere che hanno votato la vendita anni fa?”. Non c’è solo la chat fra gli indagati Giancarlo Tancredi-Manfredi Catella-Chirstian Malangone nell’inchiesta sull’urbanistica della Procura di Milano. Agli atti del tribunale del riesame sono state depositate anche le trascrizioni di un altro gruppo whatsapp. Quelli fra gli stessi Malangone, dg del Comune di Milano, l’ex assessore e dirigente Tancredi interdetto per un anno dai giudici della libertà per concorso in corruzione e la dirigente Simona Collarini, direttrice Rigenerazione urbana e poi Responsabile unico del procedimento per il dossier San Siro, l’ipotesi di vendita dello stadio Meazza e comparto adiacente a Milan e Inter.

La frase su San Siro nella chat

E’ lei che l’11 novembre 2024 scrive la frase su “tutti” che fanno “finta di non sapere che hanno votato la vendita anni fa”. Sono le 6 del pomeriggio ed è in corso la seduta del consiglio comunale con al centro proprio l’affare stadio. Il sindaco Giuseppe Sala è venuto a riferire in un’aula gremita di ambientalisti e comitati cittadini che rivolgono fischi al primo cittadino. “Che fatica ascoltare tutte queste bugie. Non mi abituerò mai” dice la dirigente. “Esatto”, risponde Malangone. “Con anche GFU giusto?” domanda l’assessore Tancredi facendo riferimento all’acronimo di Grande Funzione Urbana legata al progetto stadio. “Certooo” lo rassicura la dirigente che aggiunge: “Così come hanno votato 0.35 (l’indice di edificabilità base, ndr) x funzioni urbane (tutte), così come hanno votato la gsv (Grandi Strutture di Vendita, ndr)”. “Dovranno autorizzare – dice – ma la previsione urbanistica l’hanno già votata”.

Il filone d’indagine

Dalla chat estrapolata dalla guardia di finanza su delega dei pm Petruzzella-Filippini-Clerici e Siciliano (quest’ultima indaga anche sulla vendita di San Siro oltre che sull’urbanistica) non è chiaro a cosa alluda la dirigente quando dice che i consiglieri comunali “hanno votato la vendita anni fa”. Collarini sembra riferirsi a una riga che è stata inserita anni prima in un documento approvato da Palazzo Marino. Si tratta del Documento Unico di Programmazione 2019-2021 (DUP) – come riportato da LaPresse già ad agosto 2024 – predisposto dalla prima giunta Sala. Dove a pagina 185, su oltre 1.400, si legge che l’eventuale “valorizzazione” della Scala del Calcio è stata inserita nel “Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari 2019”. Il piano è allegato al Dup e contiene l’elenco degli immobili che possono essere sottoposti a vendita. Fra questi compare lo Stadio Meazza, in una delle tabelle riportate a partire da pagine 937. San Siro è indicato con i suoi riferimenti catastali: indirizzo in ‘via Piccolomini’, immobile di tipologia ‘Stadio’, tipo di vendita ‘Proprietà’ o ‘Diritto di Superficie’.

Il messaggio della dirigente: “Funzionari non conoscono le leggi”

I funzionari dello Sportello unico edilizia di Milano non conoscono le “norme fondamentali dell’azione amministrativa e, a volte, neanche quelle urbanistiche. Rifletterò se mantenere gli incontri ‘di supporto e vicinanza’ che avevamo programmato con gli indagati e con tutti gli altri”. E’ quanto sosteneva la dirigente della Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Simona Collarini, il 2 agosto 2024 nella chat con l’assessore Giancarlo Tancredi e il city manager Christian Malangone. Per il Comune di Milano sono i giorni pesanti delle indagini sugli abusi edilizi. La legge ‘Salva Milano’ in Parlamento non decolla e una settimana prima la gip Lidia Castellucci è diventata la terza giudice per le indagini preliminari che in 6 mesi ha dato ragione su tutta la linea alla Procura di Milano disponendo il sequestro delle ‘Residenze Lac’ al Parco della Cave, poi confermato da Riesame e Corte di Cassazione. “Anche oggi un delirio di articoli” commenta di prima mattina l’ex assessore. “Veramente preparati i colleghi del Sue (Sportello unico edilizia ndr) – dice sarcastica la dirigente – meritano davvero di essere dirigenti di terza, quarta, quinta fascia. Forse anche di più”. “Se non sanno capire che un report di una riunione interna non può essere citata in un provvedimento amministrativo perché lo indebolisce – continua – se non hanno capito che la commissione era stata creata per dare loro un supporto, se non sanno neanche verbalizzare e riportano uno stralcio di una mail di un’altra persona che aveva tutto il diritto di dire quello che aveva detto… Beh credo sia venuto il momento di non lasciare più correre”. Per la dirigente (che finirà a sua volta indagata in quel fascicolo) “non è trasparente l’agire dei dipendenti del Sue e non tutti i dirigenti sono in grado di gestire e fare il loro lavoro come dovrebbero”. Tancredi prova a stemperare il clima fra uffici. “Non penso proprio che il problema sia all’interno”, afferma. Secondo lui la “Procura” e il “partito della destabilizzazione” cercano e “mirano a spaccare e dividere la struttura. Non assecondiamoli”. E’ “facile per loro trovare qualche funzionario più fragile o impaurito e martellare. Non colpevolizziamo nessuno, ci sta”.

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