Everest a pagamento (15mila dollari), 97 vette nepalesi gratis: la strategia anti-overtourism

L’overtourism ha raggiunto anche la vetta dell’Everest. Con i suoi 8.849 metri, è la montagna più alta del mondo sopra il livello del mare e non a caso in nepalese è chiamata “Sagarmatha”, ossia “fronte nel cielo”. Dal 1953, quando Edmund Hillary e Tenzing Norgay furono i primi a conquistarne la cima, alpinisti da ogni parte del mondo hanno sognato di ripetere quell’impresa. Ma oggi quel sogno ha perso parte del suo fascino.
L’Everest è ormai sovraffollato e invaso dai rifiuti, al punto da essere soprannominato “la discarica più alta del mondo”. Per questo il Nepal ha deciso di aumentare del 36% la tassa di accesso: il permesso passerà da 11.000 a 15.000 dollari, secondo quanto dichiarato da Narayan Prasad Regmi, direttore generale del Dipartimento del Turismo del Nepal.
La misura dovrebbe garantire entrate significative per un Paese che vive anche del turismo alpinistico, e allo stesso tempo incentivare gli escursionisti a scoprire altre vette.
L’aumento della tassa per scalare l’Everest
Il Sagarmatha National Park, che ospita l’Everest, riceve ogni anno circa 100.000 visitatori, un flusso che mette a dura prova l’ambiente naturale. La deforestazione colpisce la zona, con alberi abbattuti per costruire rifugi e procurare legna da ardere per i turisti. Nella stagione di punta, fino a 500 persone al giorno affrontano il trekking verso il Campo Base, e il traffico costante sta erodendo i sentieri. Ma i problemi maggiori si concentrano sulla montagna stessa.
Qui, la folla è tale che spesso gli alpinisti restano in coda per ore, al gelo, per raggiungere la vetta, dove l’aria rarefatta impone l’uso di maschere d’ossigeno. In questo periodo, ogni scalatore produce una notevole quantità di rifiuti, gran parte dei quali rimane sul posto.
Per contrastare questa situazione, il Nepal aumenterà già da settembre la quota per l’accesso all’Everest: durante la stagione di picco (aprile-maggio) salirà a 15.000 dollari, pari a quasi 13.000 euro. Anche le tariffe delle stagioni meno frequentate cresceranno del 36%, raggiungendo 7.500 dollari per settembre-novembre e 3.750 per dicembre-febbraio.
Inoltre, il parlamento nepalese sta discutendo una nuova legge che richiederà a chiunque voglia scalare l’Everest di aver prima raggiunto la vetta di una montagna superiore ai 7.000 nel Paese.
97 montagne himalayane saranno gratuite
L’obiettivo del Nepal è anche quello di diversificare il turismo. Per farlo, hanno messo in evidenza come molte montagne situate nelle province nepalesi di Karnali e Sudurpaschim, nell’estremo ovest del Paese, siano totalmente gratuite. Oscillano tra i 5.970 e i 7.132 metri di altezza e si trovano in alcune delle zone più povere del Nepal. Nonostante la bellezza incontaminata, i turisti e gli alpinisti che le raggiungono sono pochissimi, soprattutto per via dell’accesso difficile.
Resta però incerto se le autorità investiranno nel miglioramento di infrastrutture e collegamenti, o se le comunità locali saranno pronte a gestire un eventuale aumento di visitatori. Finora, l’interesse degli alpinisti è stato minimo: negli ultimi due anni solo 68 persone hanno tentato di scalarle. Un dato che impallidisce se confrontato con l’Everest, per il quale nel solo 2024 sono stati rilasciati circa 421 permessi.
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