L’Assunzione di Maria: un dogma di fede

Il giorno di Ferragosto, ha rappresentato in passato e rappresenta tuttora, sia pure con le naturali modifiche dovute al trascorrere del tempo, potremmo dire una specie di oasi, una pausa nel lavoro di tutti i giorni, un’occasione per sfuggire al caldo eccessivo dell’estate, e godersi un momento di meritato riposo, lontano dalle fatiche lavorative. Ferragosto è sinonimo di estate, grigliate, spiagge affollate e sagre paesane. In molte zone d’Italia si conservano ancora tradizioni religiose come processioni, messe solenni e rievocazioni storiche, che testimoniano il legame profondo tra questa festa e la cultura italiana.
Il termine Ferragosto deriva dal latino Feriae Augusti, ovvero “il riposo di Augusto”. Fu istituito ufficialmente nel 18 a.C. dall’imperatore Ottaviano Augusto, (27 a.C.-14 d.C.) da cui il mese di agosto prende il nome. Questa festività serviva a celebrare la fine dei principali lavori agricoli – la mietitura e la vendemmia – e offriva un periodo di meritato riposo ai lavoratori, accompagnato da festeggiamenti, corse di cavalli e altri eventi pubblici. E proprio i romani, celebravano in questo giorno le feste in onore del dio Conso, che alcuni esperti e studiosi vollero indentificare con il dio Nettuno, mentre altri con una divinità protettrice dell’agricoltura. Queste fese erano dette “consualia”, erano tra le più importanti dell’antica Roma e conservavano una singolare memoria storica: durante il loro svolgimento, infatti avvenne il ratto delle Sabine, episodio dal quale ebbe origine l’unione del popolo sabino con quello romano.
Con la diffusione del cristianesimo nell’Impero Romano, a partire dal IV secolo, la Chiesa iniziò a cristianizzare le festività pagane per facilitarne l’accettazione tra le popolazioni già abituate a certi rituali. In Oriente la festa dell’Assunzione si fa risalire al V o VI secolo, conosciuta come la “Dormizione di Maria”, cioè il ricordo della morte della Vergine Maria, e la festa più importante aveva luogo a Gerusalemme, dove avrebbe cessato la sua vita terrena la stessa Madre di Dio.
Si deve al pontefice di origine siriaca Sergio I (687-701) che nel VII secolo, introdusse nel calendario romano la celebrazione liturgica della “Dormitio”, ma con il passar del tempo in Occidente si volle commemorare oltre alla morte della Vergine, anche la sua assunzione in anima e corpo al cielo.
Quando nel medio evo la teologia scolastica la disciplina filosofica che si sviluppò principalmente nelle università, aveva come scopo principale quello di conciliare la fede cristiana con la ragione filosofica, in particolare con il pensiero di Aristotele, riscoperto in quel periodo, raggiunse il suo massimo splendore, il vescovo, scrittore e filosofo tedesco S. Alberto Magno (1206-1280) dopo aver raccolti, vari argomenti, fondati sulla Sacra Scrittura, la tradizione, la liturgia e la ragione teologica, conclude affermando che: “…Da queste ragioni e da molte altre è chiaro che la beatissima Madre di Dio è stata assunta in corpo ed anima al disopra dei cori degli angeli. E ciò crediamo assolutamente vero…
Durante l’Anno Santo del 1950, il papa Pio XII (1939-1958) proclamò il dogma dell’Assunzione di Maria in cielo, fissandone la data al 15 di agosto. Il dogma è una verità della fede che è stata rivelata da Dio e che è stata trasmessa e accettata dalla Chiesa. I dogmi sono considerati verità fondamentali della fede cristiana e sono considerati immutabili e infallibili e non possono essere messi in discussione, essi in definitiva definiscono la dottrina della Chiesa e allo stesso tempo sono una base solida per la fede dei credenti.
Nella basilica romana di S. Paolo fuori le mura, e in particolare al mosaico dell’altare dell’Assunta, eseguito dalla Scuola della Fabbrica vaticana, che riproduce la Madonna di Monteluce, dall’originale dipinto da Raffaello (1483-1520) ma realizzato cinque anni dopo la sua morte, dai suoi scolari Giulio Romano (1499-1546) e Giovan Francesco Penni (1488-1528) il cui originale è conservato nella Pinacoteca dei Musei Vaticani, è legato un particolare episodio.
La tradizione narra infatti, che la Vergine, avendo saputo che era vicino il momento della sua “dormitio”, desiderò rivedere gli apostoli, verso i quali aveva avuto affetto e cure materne. Prodigiosamente gli apostoli che erano sparsi per il mondo a predicare il Vangelo, si trovarono presso il letto di Maria Santissima, la quale chiuse gli occhi davanti ad essi, che provvidero a tumularla. Mancava però l’apostolo Tommaso, che giunse tre giorni dopo la sepoltura. Addolorato, egli chiese ai suoi compagni di scoprire la tomba, affinché potesse vedere per un’ultima volta il viso della Madonna.
Tutti insieme di recarono al sepolcro, ne sollevarono la pietra e si chinarono a guardare, mentre un profumo celestiale si diffondeva nell’aria; nella tomba non c’era più il sacro corpo, ma rose e gigli: la Vergine era stata Assunta al cielo. Tra i fiori si trovò però una cintura che la Madre di Dio aveva voluto lasciare in ricordo a Tommaso.
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