Radioterapia: a ESTRO nuove frontiere per la cura dei tumori di retto e ano

Maggio 5, 2025 - 21:30
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Radioterapia: a ESTRO nuove frontiere per la cura dei tumori di retto e ano

Il congresso ESTRO 2025, principale evento europeo dedicato alla radioterapia oncologica che si sta svolgendo dal 2 al 6 maggio a Vienna, ha portato alla ribalta risultati promettenti destinati a cambiare l’approccio terapeutico a due forme tumorali particolarmente complesse: il cancro del retto e quello dell’ano. Cinque nuovi studi clinici dimostrano che la radioterapia avanzata, da sola o in combinazione con chemio e immunoterapia, può spesso evitare l’intervento chirurgico, preservando gli organi e migliorando la qualità di vita dei pazienti.

Una svolta per il cancro anale: meno radiazioni, stessi risultati

Il primo studio, ACT4 PLATO, condotto nel Regno Unito, ha confermato che nei pazienti con carcinoma anale in stadio iniziale è possibile ridurre la dose e la durata della radioterapia (4,5 settimane invece di 5,5) mantenendo l’efficacia del trattamento.  «Un approccio più breve e personalizzato riduce gli effetti collaterali e alleggerisce il carico sui sistemi sanitari», ha commentato il Prof. David Sebag-Montefiore, autore principale dello studio.

Cancro del retto: sempre più pazienti possono evitare il bisturi

Lo studio STAR-TREC, su 344 pazienti internazionali, ha mostrato che l’80% di coloro trattati con chemio radioterapia e il 61% di quelli trattati con sola radioterapia hanno evitato l’intervento chirurgico a un anno. «Preservare la funzione intestinale è un obiettivo cruciale- ha sottolineato la Professoressa Corrie Marijnen del Netherlands Cancer Institute. – Questi dati dimostrano che molte persone possono evitare una chirurgia debilitante».

Radioterapia e immunoterapia: il tumore scompare nel 67% dei casi

La combinazione innovativa di radioterapia di breve durata (solo cinque sedute) con immunoterapia ha portato a una completa scomparsa del tumore nel 67% dei pazienti valutabili nello studio PRIME-RT. «Una risposta oltre le aspettative- ha dichiarato il Professor Campbell Roxburgh dell’Università di Glasgow -. La semplicità logistica di un trattamento così rapido rappresenta una svolta anche per i centri sanitari con risorse limitate».

Tripletta vincente: radioterapia, immunoterapia e chemioterapia

Lo studio cinese STELLAR II ha evidenziato che aggiungere immunoterapia a radioterapia e chemioterapia a breve termine raddoppia i tassi di risposta completa (dal 25% al 45,5%). «Stiamo aprendo nuove strade per evitare la chirurgia e i suoi effetti collaterali duraturi», ha affermato il Prof. Jing Jin, coordinatore dello studio.

Sopravvivenza migliorata a cinque anni

Infine, i risultati dello studio di fase III STELLAR, condotto su 591 pazienti, mostrano che la radioterapia breve, seguita da chemioterapia, migliora la sopravvivenza dell’8,4% rispetto al trattamento standard. «È una terapia più veloce, sicura e potenzialmente più efficace», ha ribadito il dott. Jin.

Il futuro della radioterapia: più efficace, meno invasiva

Questi studi suggeriscono un cambiamento di paradigma: la radioterapia non è più solo un supporto alla chirurgia, ma può diventare il trattamento principale, capace di curare senza distruggere. «Non stiamo solo salvando vite -, ha fatto notare il Prof. Guckenberger, – ma anche migliorandole, offrendo ai pazienti una vita dopo il cancro con meno compromessi».

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