Trump dichiara: ‘Alcatraz tornerà ad essere un vero carcere per criminali pericolosi’

Donald Trump annuncia un piano per riaprire Alcatraz come carcere attivo per criminali pericolosi. Una mossa controversa che riporta l’isola al centro del dibattito sulla giustizia.

Maggio 5, 2025 - 12:56
Maggio 5, 2025 - 13:07
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Trump dichiara: ‘Alcatraz tornerà ad essere un vero carcere per criminali pericolosi’

  A sorpresa, Donald Trump ha annunciato l’intenzione di riattivare Alcatraz come carcere federale operativo, facendo tornare l’isola al suo ruolo originario di prigione di massima sicurezza. Altro che museo o attrazione turistica: l’ex presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che “è ora di usare Alcatraz per quello che è: una struttura inespugnabile per i criminali più pericolosi della nazione”.

Un’idea che ha già scatenato un’ondata di polemiche e attenzione mediatica.

 

“Tolleranza zero”: la linea dura di Trump

Nel suo discorso, Trump ha collegato il progetto a un piano nazionale di tolleranza zero contro crimine organizzato, traffico di droga e “violenza urbana non controllata”. Secondo quanto riportato, Alcatraz verrebbe trasformata in un penitenziario d’élite per detenuti considerati ad alto rischio, completamente isolato dal continente e dotato delle tecnologie di sorveglianza più avanzate.

“Non manderemo più questi soggetti a godersi la vita nelle carceri con la TV a colori. Li manderemo a riflettere su un’isola, nel freddo della Baia di San Francisco”, ha detto Trump.

 

Il ritorno del “carcere leggendario”

Chi conosce la storia di Alcatraz sa che non si tratta di una struttura qualsiasi. Chiusa nel 1963 per via degli alti costi di gestione, era diventata famosa per l’estrema severità e per la sua apparente “inespugnabilità”. Vi furono detenuti celebri come Al Capone, George “Machine Gun” Kelly e Robert Stroud, e fu il luogo della famigerata fuga del 1962, raccontata nel film cult “Fuga da Alcatraz” con Clint Eastwood.

Trump ha evocato proprio quell’immaginario per rilanciare la sua visione di giustizia: un carcere isolato, temuto, simbolico. Un luogo dove “chi sbaglia paga davvero”.

 

Le reazioni: tra sicurezza e provocazione

Molti esponenti politici e giuristi si sono detti preoccupati. Alcuni parlano di una “proposta anacronistica”, altri temono che si tratti di un’operazione più simbolica che concreta, finalizzata a colpire l’opinione pubblica più che a risolvere i problemi reali del sistema carcerario.

I sostenitori dell’ex presidente, invece, applaudono: “È un messaggio forte. Abbiamo bisogno di punizioni esemplari e strutture come Alcatraz per far capire che la legge va rispettata”, ha dichiarato un senatore vicino all’ex amministrazione.

 

Quali criminali andrebbero a “The Rock”?

Secondo indiscrezioni, il piano prevederebbe l’invio ad Alcatraz di criminali recidivi, boss del narcotraffico, leader di gang violente e soggetti ritenuti non gestibili nelle carceri di terraferma. Alcune fonti parlano di un modello “supermax rivisitato”, ma ancora non ci sono conferme ufficiali su come il progetto verrebbe realizzato a livello legale e logistico.

 

Alcatraz, da simbolo del passato, potrebbe così tornare ad avere un ruolo attivo nel futuro del sistema penale americano. Una mossa che divide, provoca e – come spesso accade con Trump – costringe l’opinione pubblica a prendere posizione.

Resta solo da capire se l’idea resterà una provocazione o se davvero, dopo oltre 60 anni, le porte della prigione più famosa del mondo si richiuderanno… per sempre.

 

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Redazione Redazione Eventi e News