Ue ‘insostenibile’, le merci spostate sempre più su strada e sempre meno su rotaia

Bruxelles – Europa e trasporto sostenibile, i conti non tornano. In tempi di Green Deal, impegni per la neutralità climatica, riduzione di CO2, l’Unione europea che sposta le sue merci lo fa sempre più su strada e sempre meno su rotaia. Lo rileva Eurostat, nel pubblicare i dati utili a capire come e quanto gli Stati membri stiano mantenendo l’impegno di sviluppo sostenibile ‘Industria, innovazione e infrastrutture’, l’obiettivo numero 9 dell’agenda di sostenibilità dell’Onu. L’obiettivo relativo a industria, innovazione e infrastrutture richiede la costruzione di infrastrutture resilienti e sostenibili e promuove un’industrializzazione inclusiva e sostenibile. Riconosce inoltre l’importanza della ricerca e dell’innovazione per trovare soluzioni alle sfide sociali, economiche e ambientali.
Uno degli indicatori Eurostat per misurare i progressi nel rispetto di questo specifico obiettivo di sostenibilità è la quota di trasporto merci su rotaia e vie navigabili interne. Dal 2012, la quota di trasporto merci su rotaia e vie navigabili interne nel trasporto merci totale nell’Ue “è diminuita pressoché costantemente”, rileva l’istituto di statistica europea. Guardando al rapporto tra tonnellate di merci e chilometri percorsi dalla stesse, nel 2023 ha raggiunto il 21,9 per cento, un nuovo minimo storico, con una diminuzione di 4,6 punti percentuali rispetto al picco del 26,5 per cento registrato nel 2012. Di conseguenza, la quota di trasporto merci su strada “è aumentata della stessa percentuale nello stesso periodo”.
In questa speciale classifica l’Italia si colloca agli ultimi posti, quintultima per quantità di merci spostate su treno o acque di navigazioni interne insieme. Appena il 12 per cento di tutte le consegne avviene in questo modo, rispetto a una media aggregata del 21,9 per cento. Anche se, a ben vedere, negli ultimi 20 anni (il periodo considerato da Eurostat), la quotà è aumentata di quasi due punti percentuali: era al 10,1 per cento nel 2005, e nel 2016 era stato addirittura il picco del 14,7 per cento.
I dati diffusi comunque descrivono limiti strutturali di un’Unione europea che ha sempre puntato poco sul trasporto ferroviario. Se si guarda solo a questo specifica modalità di trasporto emerge come nel 2005 il 18,5 per cento delle merci veniva trasferita su rotaia. Dopo 20 anni è cambiato poco, anzi si è addirittura peggiorato il dato. In tal senso il Green Deal e gli impegni per il clima non sembrano aver dato quell’impulso che ci si potesse attendere. In attesa dei camion elettrici.
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