Armi e mezzi anfibi Usa sulla nave saudita Bahri Yanbu, inchiesta a Genova dopo l’esposto dei portuali Usb

Mezzi anfibi militari di fabbricazione statunitense e casse di munizioni classificate come materiale esplosivo.
È il materiale scoperto dai lavoratori portuali di Genova all’interno della nave cargo Bahri Yanbu, proveniente dal porto americano di Dundalk e battente bandiera saudita.
A seguito dell’esposto presentato dall’Usb, l’Unione sindacale di base, che ipotizza una possibile violazione della legge 185 del 1990, la norma che regola l’esportazione e il transito di armamenti dal territorio italiano, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo affidato al procuratore aggiunto Federico Manotti, che ha delegato le indagini alla Digos e alla Capitaneria di Porto.
Al momento si tratta di un’inchiesta per “atti relativi a”, ovvero senza indagati né ipotesi di reato formali, ma le polemiche sono già esplose. A scoprire mezzi e armi statunitensi sono stati i “camalli” genovesi durante un’ispezione interna alla nave, che da giorni si trovava nel terminal Gmt di Genova. Nella stiva c’erano mezzi anfibi americani e container classificati con codice 1-E1.1, che secondo i codici internazionali indicano materiale esplosivo, presumibilmente proiettili da cannone.
La tensione è esplosa con i lavoratori dell’Usb che hanno bloccato le operazioni di imbarco e organizzato un presidio davanti ai cancelli del terminal. Preoccupazione condivisa anche dagli altri sindacati, in testa la Cgil-Filt, che ha sottolineato “la preoccupazione dei lavoratori per la destinazione finale di quel carico”, temendo possa essere impiegato in aree di conflitto, in particolare la Striscia di Gaza.
Punto questo su cui le autorità locali hanno provato a rassicurare, sottolineato che il carico rispetta le normative vigenti e che non è diretto verso Israele: la destinazione è infatti Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, Paese non formalmente coinvolto in conflitti armati e quindi non soggetto alle restrizioni previste dalla legge 185 del 1990.
Un caso, quello del carco saudita Bahri Yanbu, che arriva pochi giorni dopo una vicenda per certi versi simile come quello della nave Cosco Pisces, che trasportava container con armamenti destinati a Israele. La nave, dopo le proteste sindacali, ha evitato l’attracco a Genova, sostando brevemente al largo di La Spezia prima di lasciare le acque italiane.
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