Cpr di San Gervasio, chiede l’ambulanza ma lo mandano in carcere: ecco spiegato il decreto Sicurezza

È finito dalla cella del Cpr a quella del carcere di Potenza. L’accusano di “rivolta e danneggiamento”, lo indicano come l’istigatore della protesta. Chiedeva dal tetto del Cpr di San Gervasio, in Basilicata, quel che i detenuti (illegalmente detenuti, tutti) chiedono invano da giorni: di poter essere portati in ospedale se collassano dal caldo, di chiamare un’ambulanza quando svengono, di avere un cibo per esseri umani.
Siccome ci sono stati altri collassi e l’ambulanza non è stata chiamata, in 9 sono saliti il 5 agosto sul tetto per urlare quelle richieste. Due di loro sono stati arrestati in flagranza. Gli altri sette, riconosciuti nelle foto e video della polizia, sono stati arrestati in flagranza differita con l’applicazione della norma indecente dell’ultimo decreto sicurezza 2025 (D.L. 48/2025, convertito in legge n. 80 del 9 giugno 2025) che ha esteso l’uso della flagranza differita anche a reati commessi nel corso di manifestazioni pubbliche. Tutti gli arresti sono stati convalidati in un’unica udienza per direttissima. Il considerato promotore della protesta è in carcere a Potenza, gli altri sono stati spediti in vari Cpr. Due a Bari, uno forse a Macomer, in Sardegna. Gli altri non si sa. Nei giorni seguenti ci sono state almeno due espulsioni e altri trasferimenti.
Dice Francesca Viviani dell’Associazione giuridica studi sull’immigrazione: “Proteste per le condizioni disumane in cui vengono tenuti rinchiusi lì dentro ce ne sono spesso, questa volta si è saputo perché fuori dal Cpr era in corso un pacifico sit-in di attivisti e associazioni per ricordare il Oussama Darkaoui, morto nel cpr il 5 agosto dell’anno scorso. Vengono usati come in tutti i Cpr psicofarmaci in eccesso, Rivotril e Xanax, anche per chi non ne avrebbe nessun bisogno, li tengono sedati”.
L’avvocato Arturo Raffaele Covella: “Sono chiusi in gabbie con temperature in questi giorni altissime, non gli fanno usare il campo da calcetto, il cibo è pessimo e chi si sente male non viene curato. Dovrebbe stare almeno 5 ore al giorno un medico nel Cpr, ma è già successo che per giorni e giorni non va nessuno, l’abbiamo già denunciato in passato alla Procura”. Dice la garante provinciale dei detenuti, Carmen D’Anzi, che è entrata ieri insieme alla consigliera regionale dei 5 stelle Alessia Araneo: “Non ci hanno dato i nomi dei 9. Non ci sono ventilatori, fa caldissimo. I bagni sono alla turca e sia le docce che i bagni non hanno porte per evitare suicidi. I letti sono in cemento, ancorati al pavimento. Le celle hanno sbarre laterali e grate che impediscono di vedere il cielo”. Il Cpr è nel nulla, a sette chilometri di distanza dal paese di Palazzo San Gervasio, ma uscendo da lì l’unico modo per arrivare in paese è andarci a piedi perché non ci sono mezzi di collegamento. Era stato chiuso e poi è stato riaperto.
Scrive Maurizio Tritto nel libro di Stefano Galieni e Yasmine Accardo Non ci potete rinchiudere ed. Left: “Il Comune voleva aprire comunque a tutti i costi per una questione economica territoriale. Palazzo è un paese di circa 3.500 persone effettivamente residenti (…). L’apertura del Cpr significava posti di lavoro ed opportunità economiche per albergatori e ristoratori locali, alimentari ed altri. Tanti tra carabinieri, polizia, guardia di finanza devono infatti, per svolgere le attività legate alla detenzione, collocarsi con stabilità a Palazzo utilizzando quindi le strutture locali per alloggio e vitto. (…) Nel gennaio 2020 avevo già fatto, sempre come cittadino, due esposti alla Procura di Potenza, chiedendo di indagare sull’abuso di psicofarmaci. I due esposti vennero considerati parzialmente fondati. Successivamente Adu (Associazione diritti umani) fece altri esposti, in particolare relativi alla mancanza di garanzia del diritto di difesa, le difficoltà di contatto con i legali e varie anomalie relative a nomine improprie o mancanza di nomine per le convalide dei trattenimenti. Ad esempio alcuni reclusi, nonostante avessero chiesto esplicitamente di poter essere assistiti dall’avvocata Bitonti non erano riusciti ad ottenerne la nomina, continuando ad essere assistiti da avvocati d’ufficio. Anche l’Asgi aveva più volte segnalato anomalie ed abusi in merito al diritto di difesa. Il boom su quanto accade all’interno del Cpr arriva con il servizio di Striscia la notizia, trasmesso il 20 gennaio 2023, in cui si mostrano i detenuti prendere psicofarmaci, da qui è partita una seconda indagine da parte della procura di Potenza. (…). Vorrei solo che questo luogo orribile chiudesse. Le indagini hanno portato agli arresti domiciliari di un ispettore di polizia e all’interdizione del direttore del centro (Alessandro Forlenza dell’ex Engel Italia srl) e di alcuni medici, come riportato su diverse testate giornalistiche e dallo stesso procuratore nelle interviste sul caso all’inizio di gennaio 2024. Nonostante il chiaro ed efficace servizio di Striscia la notizia, la Prefettura è rimasta in silenzio”.
L’ente gestore del Cpr è ora la cooperativa Officine sociali. Le condizioni di detenzione (illegale) sono sempre disumane.
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