Democratici per l’Alternativa: incontro con Gianni Cuperlo il 4 settembre

Il 4 settembre i Democratici per l’Alternativa tornano a confrontarsi con Gianni Cuperlo. Un appello per unire le forze di centrosinistra e definire un programma concreto per la Campania in vista delle elezioni regionali.

Agosto 9, 2025 - 14:06
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Democratici per l’Alternativa: incontro con Gianni Cuperlo il 4 settembre

DEMOCRATICI PER L’ALTERNATIVA

 IL 4 SETTEMBRE ritorniamo a discutere, dopo l’iniziativa del 13 marzo scorso, CON GIANNI CUPERLO.

Un invito alla riflessione,  a mettere in campo un lavoro comune, quello che giunge dai Democratici per l’Alternativa. Le prese di posizioni  che si stanno manifestando segnalano sicuramente un malessere, ma  anche una forte domanda  di cambiamento. L’iniziativa del 4 Settembre prossimo pensiamo possa rappresentare l’occasione per raccogliere non solo le  aspettative  ma  per costruire insieme, anche con il vostro impegno, percorsi unitari.

“Il nostro – scrivono - non è l’appello di un partito, di forze organizzate, ma di donne e uomini, per lo più senza tessera, che hanno sentito il bisogno -  dopo aver assistito allo sterile dibattito di questi mesi prima sull’ipotesi del terzo mandato, poi sui nomi da candidare a Presidente, nonché sulla composizione della possibile coalizione - di dire BASTA: lo spettacolo è inaccettabile!

All’importante appuntamento di fine novembre, per il rinnovo del Consiglio Regionale e l’elezione del Presidente, arriviamo in ritardo. L’esigenza di battere il centrodestra, di costruire processi unitari, una ricerca programmatica comune tra le forze democratiche, progressiste e di sinistra, è rimasta, almeno fino a questo momento, imbrigliata dalla ricerca di equilibri interni alle diverse forze politiche e dalle caselle da assegnare su scala nazionale, usando spesso un linguaggio e una pratica politica che propone solo vuote formule: campo largo, modello Napoli. Il Nulla più assoluto, invece, sui contenuti e sulle priorità da affrontare.  Nessuna reale convergenza sui temi e le preoccupazioni che vivono le persone, nessuna apertura, né capacità di raccogliere proposte, sollecitazioni che pure associazioni e parti sociali hanno elaborato, di coinvolgere ragazze e ragazzi e quanti ormai da tempo disertano il voto. Anche le paure, le solitudini, le guerre in atto che prospettano scenari sempre più drammatici e preoccupanti, rischiano di diventare “le motivazioni” per giustificare la delega ad oligarchie inamovibili.

Un invito a non “sottovalutare – si legge nell’appello -  il turno autunnale delle elezioni regionali, dalle quali, ovviamente, auspichiamo emerga una critica forte nei confronti delle scelte politiche del governo Meloni sia verso il Mezzogiorno, sia sul tema dei diritti e delle libertà, che per le posizioni gravi assunte a livello internazionale. Eppure il Pd e i 5 Stelle, AVS - per lo più impegnati a studiarsi in vista di futuri scenari - non riescono a trasmettere l’idea di rappresentare una alternativa credibile.  Non ci possiamo presentare in Campania con il principale partito che, dopo aver assunto una decisione forte per sconfiggere i padroni delle tessere e le pratiche che avevano ingabbiato la discussione, decide di riproporre le vecchie pratiche: accordicchi su chi debba fare il segretario regionale, su chi debba avere garanzie per la giunta? E, sia chiaro, il nostro non è un giudizio sulle scelte che riguardano la vita interna di un partito, bensì sulle ricadute che potrebbero accentuare la delusione e la sfiducia di quanti si sono allontanati dalla politica rifugiandosi dell'astensionismo.

La regione Campania, Napoli e la Città Metropolitana, altre città capoluogo e molti Comuni sono governati da tempo dal centrosinistra, dunque il tema e la riflessione sul lavoro svolto, su quali trasformazione e quali cambiamenti si siano riusciti a produrre, non possiamo non porcelo. Dobbiamo sì rivendicare i risultati ottenuti, ma abbiamo anche il dovere di riconoscere errori e ritardi.  Il giudizio attento sugli ultimi 10 anni diventa, dunque, un passaggio importante per forze che si ricandidano a governare.

Davvero pensiamo di poter evitare di parlare di sanità, di politiche industriali, di ambiente, di turismo e della valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale e archeologico, di politiche sociali, della gestione dei beni comuni a partire dal grande tema dell’acqua pubblica,  di trasporti, di urbanistica, dell’utilizzo dei fondi europei, del rischio vulcanico e della mancanza   di  iniziative   per proporre un diverso utilizzo di un patrimonio abitativo spesso non utilizzato e abbandonato, insomma del programma e delle priorità da mettere in campo per la Campania e per la  valorizzazione dei nostri territori?

È una riflessione, peraltro, che non può non fare i conti con la presenza e l’agire della criminalità organizzata, con i tanti Comuni sciolti per infiltrazioni camorriste, con fenomeni di corruzione e malaffare che coinvolgono la politica. Occorre una rottura con le procedure del passato. Invece di conciliaboli chiusi scegliamo luoghi aperti”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia