Diorama e Shekinah, da Milano a Tor Vergata per cantare la speranza



Tra i giovani pellegrini che convergono a Roma per il loro Giubileo ci sono due rappresentanze significative da parte della Diocesi di Milano, con un compito speciale: far parte della schiera di artisti, o meglio, di testimoni, che sabato 2 agosto, dalle 14 alle 20 secondo il programma, si alterneranno sul palco-altare di Tor Vergata in attesa dell’arrivo di papa Leone XIV e dell’inizio della veglia.
Una chiamata accolta con gioia
Il primo è il gruppo musicale Diorama, che, dopo essere risultato vincitore della sezione musicale del concorso «HOPE – Creativi nella speranza» (leggi qui), è stato contattato a fine maggio dalla Pastorale giovanile diocesana. «All’inizio è stato un momento di pura incredulità, un po’ come un sogno – ricorda Raffaella Montani, fondatrice e membro del gruppo -, ma una volta realizzato che era tutto vero, l’emozione ci ha travolti: siamo esplosi di gioia e siamo davvero molto felici di avere questa opportunità».
Se i Diorama sono alla prima esperienza di fronte a un vastissimo pubblico, il Gruppo Shekinah, che non è solo un coro, come i suoi fondatori tengono a precisare, conta tra le proprie esperienze la partecipazione, nell’agosto 2018 e in rappresentanza del Nord Italia, a Siamo Qui!, l’incontro dei giovani italiani con papa Francesco al Circo Massimo. «I ragazzi sono stati molto felici: tanti non hanno vissuto negli anni passati eventi come le Gmg, quindi attendevano con ansia questa chiamata», dichiara Daniela Margini, segretaria oltre che membro di Shekinah dalle origini.
Tra Messe e altri incontri
I quasi trenta coristi che hanno deciso di partecipare si sono organizzati autonomamente, convergendo a Roma oggi pomeriggio. «Domani mattina abbiamo il primo appuntamento: la Messa nella Basilica di Sant’Anastasia al Palatino. Sarà una situazione un po’ particolare: dato che i nostri musicisti saranno impegnati, nelle stesse ore, con il service [tecnici del suono, ndr] a San Paolo fuori le Mura, due coristi si alterneranno all’organo», precisa la segretaria.
Nel pomeriggio, con i mezzi pubblici, i ragazzi di Shekinah raggiungeranno appunto la Basilica sulla via Ostiense, luogo dell’incontro tra i giovani e i Vescovi lombardi, «Ultimo tra tutti apparve anche a me», che prende il titolo da un passo della prima lettera di San Paolo ai Corinzi. I canti si alterneranno a testimonianze di alcuni giovani, a frammenti del monologo dell’attore Christian di Domenico sul beato Pier Giorgio Frassati e alle riflessioni dei vescovi Gervasoni, Busca, Beschi e Delpini.
Mesi di prove per coinvolgere i giovani
Quanto ai canti per i vari appuntamenti, provati a partire dal mese di marzo scorso, Margini spiega: «Eseguire solo brani del nostro repertorio originale non avrebbe consentito una partecipazione davvero attiva; d’altro canto, sceglierne altri molto conosciuti avrebbe aiutato l’assemblea a partecipare. Quindi abbiamo pensato di lasciare come brani d’ascolto quelli di nostra produzione, mentre per gli altri abbiamo cercato il massimo coinvolgimento di tutti i giovani presenti».
Tutti i componenti di Diorama (oltre a Raffaella, ne fanno parte Silvia Folgheraiter, Mattia Vassalli, Roberta De Donato, Letizia Balconi e Mattia Pioltelli) saranno invece a Roma solo a ridosso di sabato 2. I brani che hanno in scaletta, ma che, come per tutti gli altri artisti, potrebbero essere ridotti se il Papa arrivasse in anticipo, sono Loro non lo sanno, brano scritto appositamente per l’anno del Giubileo, One Day, traduzione di un brano dell’artista Matisyahu, e il loro primo singolo, Nulla in cambio, un invito a lasciarsi amare dal Signore in modo incondizionato. Shekinah, invece, ha preparato L’anima del mondo, Spirito di luce e Per Fede vivrò, tra i più energici e apprezzati della sua produzione.
Per cantare un Vangelo di speranza
I due gruppi sono uniti dalla medesima missione: far arrivare il Vangelo attraverso la musica. «Forse sarà difficile vivere l’evento in maniera simile a come viviamo i nostri concerti-meditazione – afferma Margini a nome di Shekinah -, ma il nostro messaggio arriverà sicuramente meglio nelle celebrazioni che ci hanno chiesto di animare», come avverrà anche nel periodo di gemellaggio con la diocesi di Gaeta.
Montani invece dichiara di voler trasmettere ai giovani «la gioia che nasce dall’incontro con l’altro e dalla fiducia nel Signore. Crediamo che sia proprio lì che si trova il segreto per una vita piena, ricca di gioia piena e di amore incondizionato. In questo contesto speciale, vorremmo che la nostra musica fosse un veicolo di pace e di fratellanza, un abbraccio universale che raccolga tutti in un unico, grande sentimento d’amore».
Qual è la tua reazione?






