Matteo Rizzo: «L'Olimpiade? Vicina e lontana insieme. Imparo anche dalla Formula 1»
Il pattinatore Matteo Rizzo si prepara per Milano-Cortina 2026: «L’Olimpiade mi sembra vicina e lontana. Rubo segreti anche ai piloti di F1». Esperienze, crescita e ambizione.

Matteo Rizzo guarda a Milano-Cortina 2026: "L’Olimpiade? Mi sembra vicina e lontana insieme"
Con lo sguardo già proiettato verso le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, il pattinatore italiano Matteo Rizzo si racconta con lucidità, passione e una maturità che tradisce i suoi 26 anni. Reduce da stagioni intense e cariche di aspettative, l’azzurro del pattinaggio artistico su ghiaccio ha condiviso riflessioni profonde sul suo percorso sportivo e umano: «L’Olimpiade mi sembra vicina e lontana insieme. Ho imparato molto dalle esperienze passate».
Rizzo, uno dei volti più rappresentativi del pattinaggio italiano, ha già vissuto l’atmosfera olimpica a Pyeongchang 2018 e a Pechino 2022. Esperienze che, come ammette, lo hanno trasformato: «Ora affronto le gare con una consapevolezza diversa. Non basta solo il talento, serve testa, equilibrio e tanta, tanta pazienza».
Nel suo percorso di crescita, Matteo non ha mai smesso di osservare, apprendere e contaminarsi. «Rubo segreti agli altri sport – confessa – anche ai piloti di Formula 1. Da loro ho imparato l’importanza della gestione mentale, della concentrazione in ogni singolo dettaglio. Hanno una preparazione psicologica impressionante, che cerco di fare mia».
Il pattinatore milanese è consapevole delle difficoltà e delle pressioni che accompagnano un atleta di alto livello, ma ha imparato a trasformarle in stimoli. La parola d’ordine è resilienza: superare gli ostacoli, imparare dalle cadute e tornare sul ghiaccio con uno spirito rinnovato. E in questo senso, l’Olimpiade in casa rappresenta una motivazione fortissima, ma anche una responsabilità.
«Sento il calore del pubblico italiano, e voglio arrivare lì nella miglior forma possibile. Ma non bisogna bruciarsi. C’è ancora strada da fare, e ogni tappa conta», afferma con determinazione.
Matteo Rizzo non è solo un atleta: è l’immagine di uno sport in evoluzione, che unisce arte e disciplina, emozione e controllo. E se Milano-Cortina 2026 rappresenta l’obiettivo finale, il viaggio per arrivarci – fatto di allenamenti, confronti e crescita personale – è già di per sé un’avventura da vivere intensamente.
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