A Milano cervelli in fumo: l’inquinamento atmosferico da NO₂ danneggia (anche) le capacità cognitive

Agosto 4, 2025 - 20:00
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A Milano cervelli in fumo: l’inquinamento atmosferico da NO₂ danneggia (anche) le capacità cognitive

La giunta della Regione Lombardia ha approvato a fine luglio una delibera che posticipa di un anno l’applicazione delle limitazioni alla circolazione per i veicoli diesel Euro5. Il rinvio, spiegano dallo stesso Pirellone, è stato fortemente voluto dai vertici locali ed è in linea con le nuove disposizioni nazionali. Quelle, per intenderci, che hanno visto andare in scena l’esilarante «Salvini contro Salvini» e un governo che tutto da solo approva norme che poi da solo smentisce. Eppure gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute sono serissimi.

documentare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute è infatti la stessa Agenzia europea dell’ambiente (Eea), che mostra come l’Italia svetti ancora in testa tra i Paesi più inquinati dell’Ue con 48.600 morti l’anno per inquinamento da Pm2.5, 13.600 decessi prematuri da O3 e 9.600 da NO2. Ma nuovi studi stanno documentando come l’esposizione al biossido di azoto (NO₂) potrebbe avere anche un effetto cognitivo sulle persone che vivono a Milano, provocando un rallentamento del tempo di risposta nei test cognitivi (+4,4%) e un aumento degli errori (+76%).

Lo rileva lo studio “Benessere mentale e inquinamento”, svoltosi tra il 16 gennaio e il 1° marzo 2024 e realizzato dall’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’Università di Padova, l’associazione Cittadini per l’aria e la rivista Epidemiologia e Prevenzione con l’obiettivo di indagare l’impatto del NO₂ - inquinante legato al traffico veicolare, in particolare diesel - sul benessere mentale quotidiano. Allo studio hanno partecipato 329 volontari, che per una settimana hanno indossato un campionatore personale di NO₂, compilato un questionario quotidiano e svolto un test cognitivo digitale (test di Stroop).

Silvia Fustinoni, responsabile dello studio, professore associato Dipartimento Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli Studi di Milano, evidenzia come «la collaborazione attiva dei cittadini ha permesso di affrontare in modo rigoroso il tema della relazione tra qualità dell’aria e benessere mentale; la sinergia tra scienza e società civile è indispensabile per rispondere ai quesiti più complessi che riguardano la relazione tra salute e ambiente».
Paragonando lo studio milanese con una ricerca analoga svolta a Barcellona realizzata dal team di ricercatori guidati da Florence Gignac dell’Instituto de Salud Global de Barcelona, emerge che le persone che abitano a Milano, maggiormente esposte al biossido di azoto, hanno livelli inferiori di benessere mentale, rilevando nei test cognitivi tempi di risposta più lenti, più errori, maggior stress percepito, minore qualità del sonno e un senso generale di benessere ridotto rispetto alle persone che vivono nella città spagnola. A Milano le persone risultavano più stressate (+12%), dichiaravano una peggiore qualità del sonno (- 22%), una minore energia e benessere (-14, - 18%).  
Queste differenze così marcate potrebbero essere determinate da diversi fattori, tra cui l'età media più elevata del campione milanese, ma anche - come emerge dai dati - l’esposizione prolungata a elevati livelli di inquinamento tipica del periodo invernale milanese. Confrontando, infatti, le concentrazioni di biossido di azoto delle due città appare evidente come l’esposizione delle due popolazioni sia stata molto diversa: gli ultimi mesi del 2023 e l’inizio del 2024 - come peraltro quasi tutti gli anni - sono stati caratterizzati, a Milano, da livelli elevati dei maggiori inquinanti, tra cui l’NO₂, mentre i barcellonesi non sono stati esposti a una qualità dell’aria così degradata. 
Nel merito Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, evidenzia che «Milano fa male ai suoi cittadini e causa danni iniqui. La qualità dell’aria innanzitutto, ma anche il livello di benessere che si flette sotto il peso di una città che non ha vera cura di chi la abita. Una constatazione che deve imporre un cambiamento drastico e veloce delle politiche che ridia il diritto ad una buona qualità di vita a tutti i suoi cittadini, a cominciare da quelli, non pochi, le cui condizioni socio economiche rendono la città l’unico ambiente ad essi accessibile».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia