Con 3,3 miliardi di litri nel 2024 cresce la produzione del gelato nell’Ue

Bruxelles – Pistacchio, nocciola, cioccolato, stracciatella, o magari anche gusto frutta. Estate, tempo di mare e… Di gelato. Il prodotto sinonimo di stagione calda e vacanze in Europa ha sempre più richiesta, tanto che nel 2024 ne sono stati prodotti 3,3 miliardi di litri, più che nel 2023, quando ne furono messi in vendita 3,2 miliardi. Eurostat continua nella tradizionale fotografia del prodotto amato da grandi e piccini, e i dati diffusi oggi (29 luglio) confermano come ancora una volta sia la Germania il Paese re di coni e coppette in tutte le possibili combinazioni di gusto e sapore.
Con 607 milioni di litri, nel 2024 è risultata il principale produttore di gelato nell’Ue, seguita da Francia (501 milioni di litri) e Italia (492 milioni di litri). L’elenco dei principali produttori, comunque ben distanziato per capacità produttiva, include anche Spagna (378 milioni di litri) e Polonia (298 milioni di litri).
I dati però non ingannino. L’aumento del 2 per cento del gelato ‘made in EU’ tra 2023 e 2024 non è trainato dai Paesi leader. Andando a vedere nel dettaglio, rispetto al 2023 solo la Polonia ha registrato un’impennata della produzione, pari al +29 per cento. La Francia, precisa l’istituto di statistica europeo, ha registrato un calo del 12 per cento, l’Italia una flessione del 7 per cento, la Spagna del 6 per cento e la Germania ha visto un leggero calo dell’1 per cento. A trainare il gelato europeo anche produttori ‘minori’ come Belgio (+35 per cento di produzione), Bulgaria (+19 per cento) e Repubblica Ceca (+15 per cento).
Cambiano le classifiche in fatto di vendite. La Francia nel 2024 si impone come maggiore esportatore di gelato Ue nel mondo (55,9 milioni di kg), pari a un quinto (21 per cento) delle esportazioni totali di gelato verso Paesi terzi. Seguono l‘Italia (42,6 milioni di kg) e i Paesi Bassi (31,9 milioni di kg). La Germania, primo produttore e quarto esportatore verso l’estero, dunque rivolge le proprie vendite per di più all’interno del mercato unico, e ai suoi consumatori nazionali.
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