Ebrei aggrediti in autogrill a Lainate, aperta inchiesta per percosse e odio razziale

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sull’aggressione subita da una famiglia di ebrei in un autogrill di Lainate. L’ipotesi di reato contenute nel fascicolo, al momento contro ignoti, è percosse aggravate dall’odio razziale.
La vicenda è quella denunciata, con un video pubblicato sui social, da una famiglia francese di fede ebraica, padre e figlio di 6 anni, che sono stati insultati e sarebbero anche stati aggrediti all’ingresso dei bagni dell’area di sosta ‘Villoresi’ lungo la A8 Milano-Laghi. Il procuratore aggiunto a capo dell’antiterrorismo, Eugenio Fusco, ha ricevuto una prima informativa dalla Digos di Milano sui fatti avvenuti domenica sera intorno alle 22 nell’autogrill. L’uomo francese ha presentato una denuncia a una volante delle polizia intervenuta sul posto, ma non si è fatto refertare le ferite ed è per questo motivo che l’indagine non contesta le lesioni, procedibili solo a querela.
L’aggressione in autogrill
Al momento gli investigatori stanno ricostruendo le fasi dell’aggressione in due momenti: al primo piano dell’autogrill, la scena immortalata anche dal video, girato con lo smartphone dalla vittima, in cui si vede un gruppo di persone aggredire verbalmente e insultare la famiglia con urla come “Assassini”. Una seconda al piano interrato, dove sono presenti i servizi igienici, in cui l’uomo avrebbe detto di essere stato colpito e di essere caduto a terra. Non ci sarebbero immagini della videosorveglianza e l’unico testimone, un addetto alle pulizie, avrebbe sentito le urla ma non visto le violenze perché occupato a lavare uno dei bagni. Gli inquirenti puntano a risalire all’identità degli aggressori attraverso i video e le analisi delle targhe delle auto parcheggiate nell’area di sosta.
Ebrei aggrediti in autogrill, le reazioni
L’episodio ha scatenato un’ondata di indignazione, a partire dalla Comunità ebraica italiana. “Se basta essere riconoscibili come ebrei per essere veementemente aggrediti, se una famiglia non può girare liberamente nel paese in uno spazio pubblico, la legittimazione all’odio e antisemitismo è ormai virale”, ha affermato Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “E’ la libertà di tutti ad essere a rischio. Aggrapparsi al rispetto e dignità di ogni persona è l’unico percorso che protegge tutti”. L’Ucei presenterà alle autorità competenti formale denuncia che va ad aggiungersi alle altre 40 già in corso.
Anche la politica è insorta e condannato l’episodio. Il primo a denunciare il fatto, definito “gravissimo e inquietante”, era stato ieri Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia. Di episodi di “antisemitismo inaccettabili” ha invece parlato Peppe Provenzano, responsabile Esteri, Europa e cooperazione internazionale nella segreteria nazionale del Partito democratico.
“Quanto accaduto nell’area di servizio di Lainate è grave. Un padre e un bambino di sei anni in vacanza in Italia, aggrediti e insultati solo perché ebrei, al grido di ‘assassini’. Speravamo che la ‘caccia all’ebreo’ fosse finita con la morte del nazifascismo, inaccettabile che questo avvenga ancora oggi, nel 2025, nel nostro Paese”, ha scritto invece su X il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
“Mi indigna che a Milano un papà, davanti al figlio piccolo, sia stato insultato e malmenato perché ebreo. Aggredire civili ebrei innocenti è un atto spregevole di antisemitismo. Ma spero si comprenda la differenza evidente: dire che Netanyahu è un criminale non è antisemitismo, dire che Israele sta commettendo un genocidio non è antisemitismo, né dire che il governo israeliano vuole la pulizia etnica del popolo palestinese significa essere antisemiti. Loro per primi agiscono da antisemiti fomentando un odio che speravamo di non vedere mai più”, ha affermato invece Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra, ai microfoni di Rai3 ad Agorà. “Tra i danni terribili che massacro di Gaza sta provocando, c’è anche il liberarsi di un antisemitismo diffuso che a lungo era sembrato erroneamente sopito. Come dimostra l’oscena aggressione subita da un turista francese e dal suo bambino in un autogrill, delle responsabilità del governo israeliano non si fa carico solo a quel governo e nemmeno solo ai suoi sostenitori, e nemmeno a tutti i cittadini di quel Paese (il che già sarebbe assurdo). Se ne incolpano tutti gli ebrei, di qualsiasi opinione, nazionalità e persino di qualsiasi età. E lo si fa con la violenza che si vede in quel video. Una cosa ripugnante”. Lo afferma il senatore Ivan Scalfarotto, responsabile esteri di Italia Viva.
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