Economia circolare, la presidenza Ciacci in Ascit era legittima: il Tar Lazio dà torto all’Anac

Con una sentenza pubblicata nei giorni scorsi (in allegato a coda dell’articolo, ndr) il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Alessio Ciacci contro la delibera 296/2022 con cui tre anni fa l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) aveva ritenuto inconferibile il suo incarico come presidente – a partire dal 31 dicembre 2020 – del consiglio d’amministrazione di Ascit, azienda pubblica attiva nel settore dei servizi ambientali, che opera sotto la direzione e il controllo di Retiambiente.
L’Anac aveva ritenuto Ciacci incompatibile con l’incarico, in quanto allora già amministratore unico di Cermec, partecipata interamente pubblica che un ruolo di primo piano nell’economia circolare per l’area di Massa-Carrara.
Secondo il Tribunale amministrativo, il fondamento normativo su cui si basava la delibera dell’Anac – in particolare l’articolo 7 comma 2 lettera d) del decreto legislativo 39/2013 – è venuto del tutto meno a seguito della sentenza n. 98/2024 della Corte costituzionale, che ne ha dichiarato l’incostituzionalità.
«Sia io che i miei legali, così come Ascit, Retiambiente e i legali dell'azienda – ricorda oggi Ciacci – fummo subito tutti sorpresi, in occasione della delibera di Anac in merito alla decisione della mia incompatibilità, per l'evidente interpretazione restrittiva della norma, non confermata né da numerose interpretazioni accademiche né dalla giurisprudenza del settore. Alcuni mesi fa è intervenuta la Corte di Cassazione, stabilendo l'incostituzionalità della norma su cui Anac si era basata per la delibera della mia inconferibilità, risolvendo a monte la questione e a quel punto era facile prevedere l'esito dei ricorsi sia di Ascit che del sottoscritto».
Ciacci tiene però a sottolineare il valore dell’esperienza maturata: «Devo ringraziare l'allora sindaco Luca Menesini, l'allora assessore all'Ambiente Giordano Del Chiaro, Retiambiente e gli altri sindaci serviti da Ascit per la fiducia che ebbero nei miei confronti, per il lavoro positivo che abbiamo fatto in un intenso anno di lavoro e con tante progettualità positive che ancora oggi stanno proseguendo con sempre maggior forza nei servizi erogati dall'azienda».
Dopo le dimissioni di Ciacci, Ascit è oggi guidata da Ugo Salvoni, di cui l’ex presidente elogia l’operato: «Sta facendo, insieme ai dipendenti, davvero un gran bel lavoro per migliorare continuamente la qualità e la sostenibilità dei servizi. Da parte mia non posso che esprimere loro il mio plauso e l'augurio di proseguire nelle tante sfide che attendono l'azienda che nel quadro regionale e non solo rappresenta sicuramente un fiore all'occhiello sia per l'economicità dei servizi che per l'eccellenza nella raccolta differenziata e tariffazione puntuale».
Guardando a una carriera costruita sulla gestione dei rifiuti in tutta Italia, Ciacci riflette: «Nelle mie molte esperienze di gestione aziendale in tutta Italia negli ultimi 15 anni, dal Piemonte alla Sicilia, ho compreso che spesso i legali rappresentanti dell'azienda (soprattutto quando pubblica) sono molto esposti, come dei parafulmini, rispetto alle norme e al complesso quadro giuridico italiano. Ma ho anche sempre confermato, come anche in questa occasione, la fiducia per il sistema giudiziario per la positiva definizione delle vicende che per lavoro ho dovuto affrontare».
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