Il prezzo del burro è in aumento in tutto il mondo. Ecco perché

Negli Stati Uniti i prezzi del burro sono saliti ai massimi livelli da oltre un anno, con i prezzi dei latticini in ripresa anche a livello globale. Un segnale delle crescenti preoccupazioni dei consumatori per l’inflazione alimentare.
Fatti principali
- A giugno 2025, il prezzo del burro negli Stati Uniti è salito a circa 4,80 dollari al chilo, secondo gli ultimi dati citati dalla Federal Reserve di St. Louis, con un incremento di quasi il 4% rispetto a giugno 2024—il livello più alto dall’inizio del 2023.
- Scorte mondiali di latte più limitate e l’aumento dei costi di produzione, inclusi manodopera e imballaggio, sono i principali fattori alla base di questa impennata, ha riportato domenica il Financial Times, con l’indice dei prezzi del burro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ai massimi storici.
- Il Financial Times ha riferito che i futures sul burro nei mercati internazionali sono aumentati bruscamente nelle ultime settimane, riflettendo squilibri tra domanda e offerta simili in UE, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Argentina e Australia.
Qual è la correlazione tra gli aumenti di prezzo globali e quelli statunitensi?
Sebbene il recente aumento dei prezzi del burro negli Stati Uniti rifletta le pressioni inflazionistiche interne, esso è strettamente legato anche agli sviluppi all’estero. La contrazione dell’offerta globale di latte – causata da condizioni meteorologiche sfavorevoli, riduzione delle mandrie e aumento dei costi di produzione – ha portato a prezzi internazionali del burro più alti, ha riportato Bloomberg a luglio.
Secondo la FAO, la produzione lattiero-casearia dei principali esportatori come la Nuova Zelanda e alcune aree dell’Europa—che insieme rappresentano circa il 70% del burro esportato a livello globale—ha iniziato il 2025 con scorte storicamente basse, facendo impennare i prezzi. Bloomberg ha segnalato che i prezzi del burro in Nuova Zelanda sono aumentati del 46,5% a giugno, raggiungendo circa 5,10 dollari al chilo.
Sebbene gli Stati Uniti producano la maggior parte del proprio burro, i parametri di riferimento dei prezzi internazionali influenzano la determinazione dei prezzi sia all’ingrosso sia al dettaglio sul mercato interno. L’aumento dei costi di produzione incide inoltre sui prezzi del burro in Stati Uniti, Europa e Nuova Zelanda, soprattutto in vista delle stagioni di maggiore consumo.
Il prezzo del burro riflette le preoccupazioni degli americani per l’inflazione
Un sondaggio Reuters/Ipsos condotto ad aprile su oltre 4.000 adulti ha rilevato che quasi il 90% degli americani è preoccupato per l’aumento dell’inflazione, con solo il 32% che approva la gestione dell’inflazione da parte del presidente Donald Trump.
L’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI)—il parametro più citato per misurare l’inflazione—quest’anno è sceso fino al 2,3%, in linea con l’obiettivo a lungo termine della Federal Reserve del 2%. Si tratta di un dato nettamente inferiore al picco di oltre il 9% registrato a giugno 2022, ma le preoccupazioni degli americani sono rimaste, mentre gli economisti avvertono che i dazi imposti da Trump porteranno a prezzi più alti per i consumatori.
L’inflazione è leggermente aumentata negli ultimi mesi, raggiungendo il 2,7% a giugno, secondo mese consecutivo di rialzo dopo il 2,3% di aprile. Secondo il CPI, l’inflazione dei generi alimentari da consumare in casa è rimasta elevata—i dati della Fed di St. Louis mostrano un aumento dei prezzi del burro a partire da aprile.
Cosa osservare
Il Bureau of Labor Statistics pubblicherà martedì il CPI di luglio, che dovrebbe evidenziare un aumento dell’inflazione. Business Insider ha riportato lunedì che il report di questa settimana probabilmente mostrerà una maggiore pressione dei dazi sui prezzi, con le politiche di Trump destinate a generare nuovi rincari per i consumatori—si prevede un aumento dello 0,2% rispetto al mese scorso e del 2,8% su base annua.
Contesto
Il Financial Times ha riportato un aumento dei prezzi delle materie prime lattiero-casearie, con i futures sul burro in Europa in crescita in parallelo al calo della produzione globale di latte. La produzione inferiore alle attese in Nuova Zelanda e le interruzioni dovute alle ondate di calore nelle fattorie europee sono considerate fattori chiave della stretta dell’offerta globale.
La domanda da parte dei produttori alimentari in Cina e nel Sud-Est asiatico è rimasta forte, esercitando ulteriore pressione sui mercati di esportazione. Il rimbalzo internazionale ha fatto salire i prezzi all’ingrosso, che ora si stanno trasferendo lungo la catena di approvvigionamento fino ai rivenditori e ai consumatori statunitensi.
L’articolo Il prezzo del burro è in aumento in tutto il mondo. Ecco perché è tratto da Forbes Italia.
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