La Bce: “Accordo sui dazi un passo avanti, ma incertezza persiste”

Bruxelles – L’accordo sui dazi tra Unione europea e Stati Uniti raggiunto il 27 luglio non basta. Per spingere davvero crescita e investimenti serve altro, occorre innanzitutto che l’intesa smetta di essere confusa e confusionaria, sia negoziata per bene, in tutto e per tutto. E’ il giudizio della Banca centrale europea che, nel bollettino economico diffuso oggi (7 agosto) mette in guardia sui limiti di tensioni commerciali trans-atlantiche ancora tese. “Sebbene il nuovo accordo quadro tra Stati Uniti e Ue rappresenti un passo in avanti, persiste qualche incertezza“, avverto i tecnici della Bce.
Proprio per via di queste incertezze non dissipata da un accordo comunque atteso “l’attuale contesto politico pone pertanto rischi significativi per le prospettive, gravando sul commercio e sull’attività a livello mondiale”, continua l’analisi contenuta nel bollettino economico. Risultato: “La dinamica del commercio mondiale dovrebbe rimanere volatile nel breve periodo, in un contesto di diffusa incertezza sul piano delle politiche”.
Un accordo, due versioni, molti dubbi: l’intesa Ue-Usa sui dazi è più caos che altro
C’è un riferimento alle cose che ancora restano in sospeso nell’accordo Ue-Usa, prima fra tutta la lista di merci e beni da esentare dai dazi al 15 per cento e scambiare quindi in modalità ‘zero-per-zero’. Per questo elenco si rendono necessari negoziato la cui durata è difficile da stimare e su cui, proprio per questo, non ci si sbilancia, né a Bruxelles né a Washington. Poi ci sono i cambi di idea del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha già rimesso in discussione gli accordi di massima raggiunti. C’è poi la questione delle due diverse note esplicative per lo stesso accordo. Insomma, ancora troppe incognite e “i rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso”, avverte la Bce.
Tra i rischi principali per l’economia vi sono “l’ulteriore acuirsi delle tensioni commerciali su scala mondiale” e le incertezze a queste associate, “fattori che potrebbero frenare le esportazioni e comprimere gli investimenti e i consumi”. Anche perché, avverte ancora la Bce, “un deterioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari potrebbe determinare condizioni di finanziamento più stringenti e maggiore avversione al rischio”. Vuol dire meno investimenti, meno consumi, e rallentamento economico. Ecco perché l’accordo Ue-Usa sui dazi va bene, ma non troppo.
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