Lunar Trailblazer: nessun contatto, missione finita

Dopo oltre cinque mesi di tentativi, la NASA ha gettato la spugna. La missione del piccolo satellite Lunar Trailblazer è ufficialmente finita. Doveva raggiungere la Luna all’inizio di luglio, ma il team dell’agenzia spaziale non è riuscito a ristabilire le comunicazioni perse a fine febbraio.
Niente mappatura dell’acqua lunare
Lunar Trailblazer era stato lanciato il 27 febbraio con un razzo Falcon 9 di SpaceX, insieme al lander Athena di Intuitive Machines. Il piccolo satellite (è grande come una lavastoviglie) è stato rilasciato correttamente nello spazio e gli operatori di missione hanno ricevuto un primo segnale circa un’ora dopo il lancio.
In base ai dati delle telemetria sono stati rilevati problemi di alimentazione. Il team della NASA doveva quindi valutare le conseguenze e trovare una soluzione, ma ha perso le comunicazioni bidirezionali il 28 febbraio. Non è stato quindi possibile effettuare le due manovre correttive della traiettoria per portare il satellite nell’orbita ellittica lunare.
A fine aprile, la NASA non aveva ancora perso le speranze perché era possibile riportare Lunar Trailblazer sulla “retta via”. La sua posizione era tracciata con i telescopi radio e ottici terrestri.
In base ai dati ricevuti a fine giugno, il team della NASA aveva dedotto che i pannelli solari non erano orientati correttamente verso il Sole, quindi la carica delle batterie era bassa. L’inserimento nell’orbita circolare lunare era prevista all’inizio di luglio.
Il satellite ha raggiunto a fine luglio una distanza eccessiva per poter eventualmente ricevere la telemetria e inviare comandi, quindi la NASA ha decretato la fine della missione. Lunar Trailblazer doveva creare una mappa della superficie lunare da un’altitudine di 100 Km e determinare posizione, forma e quantità dell’acqua, utilizzando due strumenti scientifici (High-resolution Volatiles and Minerals Moon Mapper e Lunar Thermal Mapper).
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