Quante frane sulla testa (e sulle abitazioni) degli italiani


Dalla mappa del dissesto idrogelogico di Ispra un’idea di come e dove conviene acquistare casa senza incorrere in problemi di frane, cedimenti, crolli o smottamenti
Acquistare casa in Italia si fa sempre più difficile e delicato. Sono molte le zone infatti che hanno grandi problemi di dissesto idrogeologico. Un fenomeno che tende tanto più a peggiorare anno su anno.
Lo attestano i dati appena rilasciati da Ispra con il nuovo Rapporto sul Dissesto idrogeologico in Italia: la superficie del territorio italiano a pericolosità per frane è aumentata del 15%, passando dai 55.400 km2 del 2021 ai 69.500 km2 del 2024. Praticamente il 23% del territorio nazionale è a rischio.
Il che significa che la popolazione a rischio frane in Italia è complessivamente pari a 5,7 milioni di abitanti, di cui 1,28 milioni residenti in aree a maggiore pericolosità (P3 e P4), pari al 2,2% della popolazione totale.
Oltre 582mila famiglie, 742.000 edifici, quasi 75.000 unità locali di impresa e 14.000 beni culturali sono esposti a rischio nelle aree a maggiore pericolosità da frana (dati al 2024).
Un aspetto da non sottovalutare anche in fase di acquisto di un nuovo immobile. Frane, erosioni, smottamenti, crolli (se si parla del cedimento di terra o roccia) cedimenti, slavine (più corretto in ambito innevato, ma simile come fenomeno): sono fenomeni in continua crescita con incrementi più significativi che riguardano la Provincia Autonoma di Bolzano (+61,2%), Toscana (+52,8%), Sardegna (+29,4%), Sicilia (+20,2%).
Va detto, comunque, che queste zone sono sotto osservazione (Ispra, infatti, avvisa che i dati sono dovuti principalmente a studi di maggior dettaglio effettuati dalle Autorità di bacino distrettuali e dalle Province autonome).
Comunque, le aree classificate a maggiore pericolosità (elevata P3 e molto elevata P4) dall’8,7% passano al 9,5% del territorio nazionale. Nel 2024, il 94,5% dei comuni italiani è a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe.
La buona notizia invece riguarda le spiagge: Ispra infatti ha sottolineato come stia migliorando il problema dell’erosione costiera con dati evidenti dei tratti in avanzamento (+30 Km) che quelli in erosione.
Detto ciò è ben chiaro come le spiagge italiane stiano cambiando assetto: otre 1.890 km di spiagge hanno subito cambiamenti significativi tra il 2006 e il 2020, con alterazioni della linea di riva superiori a 5m, pari a circa il 23% dell’intera costa italiana, ovvero al 56% delle sole spiagge, con 965 km che risultano in avanzamento e 934 km in erosione.
Dissesto idrogeologico in Italia: alcuni dati

Intanto ecco altri dati riportati nel Rapporto del dissesto idrogeologico in Italia: le esondazioni diffuse lungo le aste fluviali principali e secondarie nelle Marche del settembre 2022, le colate rapide di fango e detrito nell’isola di Ischia nel novembre 2022 con 12 morti, le alluvioni in Emilia-Romagna nel maggio 2023, con danni stimati in 8,6 miliardi di euro, le intense precipitazioni in Valle d’Aosta e Piemonte settentrionale nel giugno 2024, con effetti significativi in termini di esondazioni e colate detritiche.
Frane: oltre 636.000 fenomeni censiti. Il Paese tra i più esposti in Europa
L’Italia si conferma tra i Paesi europei più esposti al rischio frane. Oltre 636.000 le frane censite sul territorio nazionale.
Un dato importante, se si considera che circa il 28% di questi fenomeni è caratterizzato da una dinamica estremamente rapida e da un elevato potenziale distruttivo, con conseguenze spesso drammatiche, inclusa la perdita di vite umane.
Alluvioni: le nuove mappe nel 2026
Sul fronte delle alluvioni, il Rapporto descrive le attività del terzo ciclo di gestione (2022-2027) della Direttiva Alluvioni che porteranno all’aggiornamento, previsto per il 2026, delle mappe di pericolosità e rischio alluvioni.
Valanghe: soggetto il 13% del territorio montano
Sul fronte delle valanghe, la superficie potenzialmente soggetta a fenomeni valanghivi è di 9.283 km2, pari al 13,8% del territorio montano sopra gli 800 metri di quota.
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