Trieste Estate 2025 – Let’s Play apre con teatro e poesia al Museo Sartorio
Dal 5 all’8 giugno 2025 torna Let’s Play: teatro all’aperto tra storia e cultura nel giardino del Museo Sartorio. In scena 'Trieste. Verso le vette' e 'La Felicità'.

Con la prima di Trieste. Verso le vette/ Trst. Proti vrhovom, nuova coproduzione Bonawentura/ Teatro Miela, Teatro La Contrada e Teatro Stabile Sloveno, si apre al giardino del Museo Sartorio, giovedì 5 giugno (ore 21.00), la quinta edizione di Let’s play, che da il via al ricco cartellone di Trieste Estate 2025.
“Traendo ispirazione dalla mostra Verso le vette. L’alpinismo e Trieste (visitabile al Bastione Fiorito di San Giusto)” – spiega Lino Marrazzo, Direttore artistico di Trieste Estate insieme a Gabriele Centis e autore del testo, firmato anche da Eva Maver, Anna Krekic, Flavio Ghio – “Trieste. Verso le Vette/ Trst. Proti vrhovom narra di un ex alpinista e amante della montagna che visita l'esposizione con suo nipote, compiendo un viaggio a ritroso nel tempo e nei luoghi. Interpretato da Veronica Dariol, Omar Giorgio Makhloufi, Eva Maver, Kiyan Mauri” – sottolinea Marrazzo, che cura anche la regia – “attraverso questo percorso interiore, mette in scena sentimenti ed episodi che riportano alla memoria il mondo dell'alpinismo triestino”.
I biglietti sono acquistabili anche la sera stessa (un’ora prima dello spettacolo) al Museo Sartorio ed è possibile prenotarli nelle tre sedi teatrali. Lo spettacolo sarà replicato il 19 e 26 giugno, sempre il giovedì. La rappresentazione è anticipata, alle 17.00, da un Incontro in Mostra al Bastione Fiorito di San Giusto, per approfondire la conoscenza della serata di apertura di Let’s Play 3 teatri al Sartorio, con visita guidata alla mostra Verso le vette. L’alpinismo e Trieste insieme ai curatori Anna Krekic e Flavio Ghio e alla presenza degli artisti (visita inclusa nel biglietto d’ingresso al castello).
La rassegna prosegue venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 giugno, sempre nel giardino del Museo Sartorio con inizio alle 21.00, con la nuova produzione della Contrada “La Felicità”, un’opera di Eric Assous con la regia di Marcela Serli. Sul palco gli attori Marzia Postogna e Maurizio Repetto danno vita a una commedia che sa essere al contempo vivace e intensa, capace di sorprendere con i suoi numerosi sviluppi inattesi. I protagonisti sono Luisa e Alessandro, non più nel fiore degli anni, che condividono una notte in seguito a un incontro fortuito. I due amanti si trovano a dover affrontare le incertezze, le falsità e i piccoli compromessi che inevitabilmente emergono in simili circostanze, dove il disincanto portato dall'età adulta rende l'esperienza amorosa qualcosa di tutt'altro che semplice. Attraverso un dialogo che oscilla tra diversi registri, la pièce svela le fragilità molto umane di ciascun personaggio.
“Il giardino del Museo Sartorio di Trieste, un salotto all’aperto curato dai Civici Musei” – conclude Lino Marrazzo, ricordando che Let’s play è parte di un più̀ ampio progetto di LET’S, Letteratura a Trieste, ideato dal Comune di Trieste, che mette in primo piano l’importanza della letteratura nell'identità̀ di Trieste – “ospita l’intera manifestazione in programma in tre fine settimana, dal 5 all’8 giugno, dal 19 al 22 giugno e dal 26 al 29 giugno. Per tutti gli spettacoli di Let’s Play sono previste sedi alternative in caso di maltempo”.
La rassegna Trieste Estate è organizzata dal Comune di Trieste - Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, il supporto di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau.
Il giardino del Museo Sartorio
Il Museo è attorniato da un piccolo ma attraente giardino, la cui originaria impostazione era quella di un parco all’inglese di piccole dimensioni, con il caratteristico andamento sinuoso di viali e vialetti che vanno a creare aiuole e spazi erbosi di forma irregolare, ombreggiato da vecchi alberi tra i quali il Cedro del Libano, che tuttora eccelle per l’imponenza e per la sua configurazione a ombrello.
Le statue che lo adornano vi furono trasferite nel 1994 dalla Villa Carolina di Montebello, appartenuta alla famiglia Sartorio, e decoravano un tempo la villa Gradenigo sul Terraglio in Veneto. Esse ritraggono divinità e figure mitologiche: Pomona con tralcio d’uva e puttino avvinghiato, Sileno appoggiato all’asino, Pallade con elmo e scudo, Apollo con la lira, Bacco ebbro e Iole con la pelle di leone e la mazza; tranne la Venere con delfino, realizzata in marmo e firmata da Francesco Bonanni, le altre sono in pietra e costituiscono un raro esempio di scultura da esterno del primo Settecento presente a Trieste.
Sui muri perimetrali sono inseriti alcuni reperti lapidei mentre una piccola stele ricorda la sepoltura del cane Luchy, fedele compagno di Anna Sartorio.
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