Verifica età su YouTube: aumentano proteste in USA

Da oggi è attiva la verifica dell’età su YouTube per gli utenti statunitensi. Le proteste contro la decisione dell’azienda di Mountain View sono quindi aumentate nelle ultime ore, come dimostra l’incremento delle firme alla petizione pubblicata su Change.org da un utente. Intanto sono crollati i visitatori dei siti per adulti nel Regno Unito.
Problemi di privacy ed errori di stima
Il sistema implementato da YouTube permette di stimare l’età interpretando diversi “segnali”, tra cui i tipi di video cercati, la cronologia di visualizzazione e la longevità dell’account. Se viene stimata un’età inferiore a 18 anni, YouTube attiva automaticamente le restrizioni per i minorenni. Gli utenti dovranno fornire la prova di essere maggiorenni tramite documento di identità, carta di credito o selfie.
Come hanno evidenziato molti esperti e gli utenti (oltre 70.000 al momento) che hanno firmato la petizione, questo sistema presenta tre problemi. Il primo riguarda la privacy. YouTube ha solo confermato che non conserva i dati associati a documento di identità e carta di credito a scopo pubblicitario. Su questo punto c’è poca trasparenza, in quanto non è noto come sono conservati i dati e per quanto tempo. Molti utenti vogliono accedere a YouTube mantenendo l’anonimato. Ora non possono più farlo.
L’autore della petizione afferma che la verifica dell’età può diventare un sistema di censura e sorveglianza di massa con la “scusa” di proteggere i minori. È anche un problema di sicurezza. In caso di data breach, milioni di dati sensibili possono finire nelle mani dei cybercriminali.
C’è infine il problema dei falsi positivi o negativi. Molti esperti evidenziano che non esiste un sistema che garantisce un’accuratezza del 100%. La verifica tramite selfie potrebbe fallire soprattutto per gli utenti con età compresa tra 16 e 20 anni. In pratica potrebbe essere considerato adulto un minorenne o considerato minorenne un adulto. Nel primo caso verrà consentito l’accesso a qualsiasi video, mentre nel secondo caso verrà bloccato l’accesso.
YouTube rischia quindi di perdere milioni di visitatori, considerando che la verifica dell’età potrebbe essere estesa ad altri paesi. Le conseguenze sono già evidenti nel Regno Unito, dove il sistema è obbligatorio dal 25 luglio. Secondo Similarweb, il traffico verso i siti per adulti è crollato in pochi giorni. Pornhub ha perso il 47% tra il 24 luglio e l’8 agosto. I visitatori giornalieri sono diminuiti da 3,2 a 2 milioni all’inizio di agosto.
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