West Nile, 9 morti e picco di contagi previsto a metà agosto: “Soluzione è far sparire le zanzare”

Previsto entro un paio di settimane il picco del virus West Nile che al momento ha fatto nove morti in Italia. L’allerta resta alta, i contagi sono considerati in crescita. Almeno diecimila, la maggior parte dei quali asintomatici. Secondo quanto scrive l’ANSA, citando autorità sanitarie, il picco dei casi dovrebbe verificarsi in un paio di settimane. Già nei scorsi giorni le autorità avevano invitato alla calma, avevano definito l’andamento in linea con gli anni scorsi.
Nessun allarmismo dunque nonostante le notizie delle morti negli ultimi giorni. L’ultima vittima è stata registrata in provincia di Caserta, dove in pochi giorni sono morte quattro persone. L’uomo aveva 76 anni, originario della provincia di Salerno ma ospite in una residenza sanitaria a Grazzanise. Come gli altri tre deceduti, aveva un quadro clinico piuttosto compromesso. Altre tre persone sono morte nel Lazio, una in Piemonte.
I contagi per il virus West Nile
La curva dei contagi tende a crescere a metà luglio, a raggiungere il picco tra la seconda e la terza settimana di agosto, infine a scendere subito dopo. Il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha firmato un’ordinanza di prevenzione che prevede che i Comuni in cui sta circolando il virus intervengano straordinariamente con attività di disinfestazione.
“L’aumento del numero di casi di febbre da West Nile virus segnalati al sistema di sorveglianza e inviati per diagnosi al laboratorio di riferimento regionale dello Spallanzani evidenzia l’efficacia della rete di sorveglianza regionale e dell’azione di sensibilizzazione dei medici, in particolare dei medici di medicina generale”, ha dichiarato Francesco Vairo, direttore del Servizio regionale di Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle malattie infettive (Seresmi) – Spallanzani di Roma
Le zanzare e le bonifiche
Al Corriere del Mezzogiorno, l’infettivologo Alessandro Perrella, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive emergenti ad alta contagiosità dell’ospedale Cotugno di Napoli, ha spiegato che si dovrebbe procedere con le bonifiche. “Non dobbiamo dimenticare che si tratta di aree attraversate da percorsi fluviali che possono ristagnare in alcuni punti, tanto che nel passato hanno conosciuto la diffusione della malaria. Non a caso il contagio è presente anche nel basso Lazio. Zone che furono bonificate durante il ventennio fascista. Poi, certo, il cambiamento climatico fa la sua parte”.
In un’intervista a La Repubblica, il virologo Roberto Burioni ha spiegato che “questa malattia si combatte combattendo le zanzare, che non sono solo fastidiose, ma sono pericolosissime. Bisogna contrastarle regolarmente e tempestivamente usando larvicidi e insetticidi sicuri per l’uomo ma letali per le zanzare”. Secondo il virologo la soluzione sarebbe una, non così apparentemente facile: “La battaglia si vince facendo sparire (o riducendo drasticamente) le zanzare nei luoghi dove ci sono gli uomini”.
Cos’è il virus West Nile
West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex Pipiens. Colpisce in particolare gli uccelli selvatici. A trasmettere l’infezione è la zanzara comune notturna che punge dal tramonto all’alba. L’infezione non è trasmissibile da persona a persona. Possibile ma soltanto in rari casi l’infezione può verificarsi dopo trasfusioni di sangue, trapianti di organi e trasmissione al feto nella gravidanza. L’80% circa dei casi è asintomatico. Più a rischio sono i soggetti immunodepressi o interessati da più patologie.
La maggior parte delle persone, come si accennava, non mostra alcun sintomo. Circa il 20% degli infetti ravvisa febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei, sintomi che possono durare pochi giorni o qualche settimana e che possono variare a seconda della persona. I sintomi più gravi si registrano in meno dell’1% delle persone infette con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni fino alla paralisi e al coma. In genere i sintomi possono durare pochi giorni o qualche settimana. Le precauzioni principali raccomandano in particolare l’uso dei repellenti cutanei e insetticidi ed esposizione all’aperto con abbigliamento adeguato.
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