West Nile, nuove vittime in Campania e Lazio: sei decessi nel 2025

Sono due i pazienti deceduti con positività al virus West Nile in Campania dall’inizio dell’anno. Prima dell’80enne di Maddaloni (Caserta) con patologie pregresse morto ieri mattina all’ospedale ‘Sant’Anna e San Sebastiano’ di Caserta dopo alcuni giorni di ricovero, venerdì scorso è deceduto un 74enne di Pomigliano d’Arco (Napoli) all’Ospedale del Mare di Napoli. Il 74enne, anch’egli paziente particolarmente fragile, era giunto lo scorso 20 luglio al pronto soccorso dell’ospedale di Ponticelli per un’emorragia gastrica e, durante il ricovero, è emersa la positività al virus West Nile. Il decesso venerdì 25 luglio, dopo 5 giorni di ricovero. La notizia si è appresa solo oggi.
86enne morto a Latina, è sesta vittima in Italia nel 2025
A Latina si registra il decesso del sesto paziente positivo al virus West Nile dall’inizio dell’anno. Si tratta di un 86enne, deceduto stanotte all’ospedale Santa Maria Goretti. L’anziano, terza vittima nel Lazio, era stato tra i primi a contrarre il virus West Nile e soffriva di diverse patologie pregresse.
De Luca: “In Campania situazione meno preoccupante dell’anno scorso”
Sulla situazione in Campania è intervenuto direttamente il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. “Non c’è preoccupazione, da un punto di vista statistico è una situazione meno preoccupante dell’anno scorso, nel senso che l’anno scorso abbiamo avuto più decessi di quanti ne registriamo oggi”, ha detto il governatore.
“Anche i casi che registriamo qui – ha aggiunto De Luca – riguardano persone anziane che avevano altre patologie. Dunque non credo che ci sia motivo per avere particolare allarme. In ogni caso ovviamente bisogna tenere gli occhi aperti, il Monaldi è pienamente mobilitato, abbiamo i nostri epidemiologi che seguono quotidianamente l’evoluzione anche di questo problema. Ad oggi, ripeto, ferma restando la necessità di avere il massimo di attenzione, non abbiamo una situazione di allarme”.
Campitello (Ministero della Salute): “Dati sono in linea con gli anni precedenti”
Dal ministero della Salute sottolineano però che “la situazione epidemiologica è in linea con gli anni precedenti”. “Secondo l’Ecdc, nel periodo clou dell’anno scorso, i casi segnalati erano 157 mentre ad oggi siamo ancora lontani da quel numero”, ha dichiarato Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, a margine di un appuntamento all’Università ‘Luigi Vanvitelli’ di Napoli.
“È vero che questo virus ha causato decessi – ha aggiunto Campitiello – ma i decessi erano in pazienti con patologie già preesistenti: pazienti anziani, pazienti con patologie, per cui la causa sicuramente è anche il virus, ma si associa ad una condizione di immunodeficienza preesistente. Oggi la lotta non è col virus, ma è con la zanzara. Questo lo voglio ribadire perché abbiamo strumenti per proteggerci, che non sono solo le disinfestazioni che sono fondamentali, e in questo senso la circolare del 21 luglio del Ministero della Salute incentiva le Regioni e le Asl a fare disinfestazioni, ma possiamo auto proteggerci: ricordo l’utilizzo per esempio di repellenti, la manica lunga e i pantaloni lunghi nelle ore più critiche, ma ricordo soprattutto evitare ristagni d’acqua. La lotta è alle zanzare che depositano uova e che le depositano soprattutto nei contenitori pieni d’acqua stagnante. Quindi diamo le informazioni giuste, senza preoccupazioni”.
Al Ministero piattaforma unica raccolta dati
“Attiveremo presso il Ministero una piattaforma che raccoglierà i dati di tutte le Regioni contemporaneamente, perché quello che sta destando un po’ di preoccupazione e confusione è che ogni Regione ogni giorno si sveglia con un dato diverso”, ha spiegato ancora Campitiello sottolineando la necessità che “i cittadini siano informati sul numero di casi e per questo attiveremo la piattaforma al Ministero, dove è già attivo un numero per le informazioni, il 1500, al quale i cittadini possono chiamare”.
Restrizioni per donazioni sangue in 31 province
Sono 31, ad oggi, le province italiane in cui sono state attivate restrizioni alle donazioni del sangue per il contrasto al virus West Nile. Si tratta di Bologna, Caserta, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Frosinone, l’Aquila, Latina, Lecce, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Novara, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Torino, Treviso, Udine, Varese, Venezia e Verona. L’elenco con la mappa delle province in rosso è stato pubblicato sul sito del Centro nazionale sangue. Le limitazioni prevedono il test Nat o in alternativa la sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche solo per una notte nei luoghi indicati nella Stagione 2025.
Rocca: “1 mln di euro per disinfestazioni, possibile ordinanza”
Un milione di euro per le disinfestazioni contro le zanzare, possibile veicolo del West Nile, che nel Lazio ha già causato tre morti. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Francesco Rocca, che valuta anche l’emanazione di una specifica ordinanza. “Nel pomeriggio ci sarà una riunione con tutte le persone interessate. Vedremo se adotterò un’ordinanza del presidente. Ad ogni modo stanzieremo un milione di euro per fare le disinfestazioni dove i comuni sono ancora inadempienti, così nessuno avrà più alibi”, ha detto Rocca. “Niente allarmismi, queste sono le normali procedure. Non è il Covid e non c’è passaggio da uomo a uomo. Dobbiamo lavorare e accelerare con gli enti locali le procedure di disinfestazione”, ha aggiunto.
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