Arriva il via libera definitivo del CIPESS al Ponte sullo Stretto: tutto pronto o no?

Agosto 8, 2025 - 06:30
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Arriva il via libera definitivo del CIPESS al Ponte sullo Stretto: tutto pronto o no?

lentepubblica.it

Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia: il Ponte sullo Stretto di Messina. Ma ci sono ancora diverse criticità.


L’annuncio è arrivato durante la seduta del 6 agosto 2025, presieduta dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affiancata dal Sottosegretario alla Presidenza, Alessandro Morelli.

Si tratta di un’opera faraonica dal valore stimato di 13,532 miliardi di euro, interamente finanziata con risorse pubbliche già disponibili grazie alle leggi di bilancio del 2024 e 2025. Il ponte rappresenta una delle infrastrutture più ambiziose mai progettate in Italia e, una volta completato, sarà il più lungo al mondo con campata unica: 3.300 metri sospesi, sostenuti da due torri alte quasi 400 metri.

Un’opera che cambia la geografia del Paese

Il progetto prevede un’infrastruttura in grado di accogliere, su ciascun senso di marcia, tre corsie stradali — di cui una destinata alle emergenze — oltre a due binari ferroviari e marciapiedi laterali percorribili a piedi. A supporto, circa 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari collegheranno il ponte, dal lato calabrese, all’Autostrada del Mediterraneo e alle stazioni di Villa San Giovanni e Reggio Calabria.

Sul versante siciliano, il collegamento sarà garantito con le autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo e con la futura stazione ferroviaria di Messina. Circa l’80% dei collegamenti accessori sarà realizzato in galleria, per ridurre l’impatto ambientale e urbanistico del tracciato.

Un progetto che affonda le radici nel passato

L’idea di un collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto è tutt’altro che nuova: risale infatti al 1971. Dopo decenni di annunci e rinvii, il progetto ha trovato nuova linfa nel 2022 con il rilancio da parte dell’attuale esecutivo, che l’ha inserito tra le priorità strategiche nazionali.

Un’infrastruttura strategica per il Sud e per l’Europa

Il Ponte sullo Stretto non è solo un simbolo ingegneristico, ma anche un tassello chiave per potenziare la mobilità e la competitività del Mezzogiorno. L’opera si inserisce nel disegno complessivo delle reti europee di trasporto (TEN-T), di cui costituisce un segmento cruciale, e rappresenta un volano per l’integrazione logistica e lo sviluppo economico dell’intero Sud Italia.

Particolarmente rilevante è la sinergia con gli investimenti già in corso nell’ambito dell’alta velocità e dell’alta capacità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria, nonché con i progetti di potenziamento tecnologico delle principali direttrici siciliane: Palermo-Catania, Palermo-Messina e Catania-Siracusa.

Un iter ancora da completare

Nonostante l’approvazione formale, il via libera alla fase operativa dovrà superare una serie di passaggi amministrativi obbligatori. Il provvedimento sarà sottoposto al controllo preventivo della Corte dei Conti, alla verifica di impatto sulla finanza pubblica da parte del Ministero dell’Economia e alla formalizzazione da parte del Segretario e della Presidenza del CIPESS. Solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l’iter sarà considerato concluso.

Per garantire trasparenza e partecipazione pubblica, l’intero percorso amministrativo può essere monitorato online sul portale ufficiale della programmazione economica, nella sezione dedicata allo stato di avanzamento delle delibere.

Quali criticità sono ancora aperte?

Sul fronte del Ponte sullo Stretto di Messina, nonostante l’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS e il finanziamento pubblico già stanziato, persistono diverse criticità ancora aperte, sia tecniche che politiche, economiche, ambientali e sociali.

Il Codacons ha già definito il costo del pedaggio tra i più elevati al mondo. Si stima un costo al chilometro di circa 2,73 euro, ben superiore rispetto alla media nazionale, con un incremento percentuale superiore al 3.500% rispetto al pedaggio medio sulle autostrade italiane.

Ecco le principali.

Rischi strutturali e sismici

  • Area ad alta sismicità: Lo Stretto di Messina è una zona geologicamente instabile, soggetta a forti terremoti (come quello del 1908). Nonostante i progettisti abbiano dichiarato che il ponte sarà costruito per resistere a eventi sismici di magnitudo elevata, permangono dubbi tra geologi e ingegneri sulla reale resilienza della struttura in caso di un sisma estremo.

  • Venti forti e condizioni meteo-marine: L’area è anche soggetta a forti venti e correnti marine, elementi che possono influenzare la sicurezza e l’usura dell’infrastruttura nel tempo.

Impatto economico e costi reali

  • Sforamento dei costi: Anche se il progetto attuale prevede una spesa di 13,5 miliardi di euro, analisti e osservatori temono lievitazioni future, come spesso accade nelle grandi opere pubbliche in Italia.

  • Sostenibilità economica: C’è chi contesta l’utilità dell’investimento rispetto ad altre priorità infrastrutturali più urgenti nel Mezzogiorno, come il potenziamento delle reti ferroviarie e stradali esistenti.

  • Gestione futura e costi di manutenzione: Non è ancora chiaro chi sosterrà i costi di gestione, manutenzione e sicurezza del ponte una volta ultimato.

Impatti ambientali

  • Interferenze con ecosistemi marini e terrestri: Le opere di costruzione potrebbero avere effetti irreversibili sugli habitat naturali, sia marini sia costieri, in una zona già fragile dal punto di vista ecologico.

  • Rischio paesaggistico: Le torri alte quasi 400 metri e l’imponente struttura cambieranno radicalmente il paesaggio dello Stretto, sollevando critiche da parte di ambientalisti e cittadini.

Conseguenze sociali e sul territorio

  • Espropri e cantieri: Le opere connesse al ponte – come i raccordi stradali e ferroviari – prevedono decine di chilometri di gallerie e nuove infrastrutture che comporteranno espropri, demolizioni e modifiche radicali al territorio, in particolare nelle aree più urbanizzate di Messina e Reggio Calabria.

  • Disagi per le comunità locali: Ci si interroga sull’impatto che i lavori avranno in termini di mobilità, inquinamento acustico e qualità della vita per i residenti durante i lunghi anni di cantiere.

Dubbi giuridici e iter procedurale

  • Contenziosi possibili: Alcuni enti locali e comitati contrari al progetto stanno valutando azioni legali per bloccare o rallentare l’opera, contestando la procedura di approvazione e la compatibilità ambientale.

  • Procedure ancora da concludere: L’approvazione del CIPESS è solo un passaggio. Il provvedimento deve:

    • Superare il controllo della Corte dei Conti;

    • Essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale;

    • Ottenere tutte le autorizzazioni ambientali e di sicurezza necessarie.

Integrazione con il sistema dei trasporti

  • Reti ferroviarie ancora incomplete: Il ponte prevede due binari ferroviari, ma molte tratte ferroviarie in Calabria e Sicilia non sono ad alta capacità e versano in condizioni infrastrutturali critiche. Senza un potenziamento reale delle linee, il ponte rischia di rimanere un’infrastruttura isolata.

Questioni di priorità strategica

  • Dubbi sull’effettiva utilità: Alcuni esperti ritengono che il traffico attuale non giustifichi un collegamento così imponente. Altri suggeriscono di potenziare i traghetti e migliorare la mobilità locale piuttosto che puntare tutto su un’opera colossale.

Via libera definitivo del CIPESS al Ponte sullo Stretto: l’esito dell’ultima seduta

Qui il documento completo.

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