«Giovani in rete» 2025/2026, in Lombardia oratori presìdi educativi

Lug 31, 2025 - 01:00
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«Giovani in rete» 2025/2026, in Lombardia oratori presìdi educativi

«Giovani in rete» 2025/2026, che coinvolge gli oratori del territorio, è dedicato a chi ha un’età compresa tra i 15 e i 34 anni e vive, studia o lavora in Lombardia. Federica Picchi, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani, ha illustrato il progetto con monsignor Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano e responsabile della Pastorale giovanile lombarda, e don Stefano Guidi, direttore della Fom (Fondazione oratori milanesi) e coordinatore di OdL (Oratori diocesi Lombarde). Presenti anche i consiglieri regionali Giorgio Bontempi, Paola Bulbarelli e Chiara Valcepina, e il sindaco di Rozzano (Milano), Mattia Ferretti.

«“Giovani in Rete” – ha detto il sottosegretario Picchi – non è solo un progetto, ma una visione concreta di ciò che vogliamo costruire. Una Lombardia cioè in cui i giovani possano crescere, formarsi e contribuire attivamente alle proprie comunità. Vogliamo che oratori e spazi aggregativi diventino veri presidi educativi, culturali e civili, capaci di intercettare bisogni, stimolare il talento e offrire alternative sane alle fragilità che colpiscono molti ragazzi. Con Regione Ecclesiastica Lombardia abbiamo scelto di lavorare insieme, unendo risorse e competenze, per dare risposte concrete e di qualità alle nuove generazioni. Il progetto prevede percorsi di formazione per animatori ed educatori, iniziative di prevenzione delle dipendenze e attività inclusive per coinvolgere giovani in situazione di fragilità, con un’attenzione particolare alle esigenze delle comunità locali».

Monsignor Gervasoni, l’assessore Picchi e don Guidi

Il progetto

«Giovani in rete» si inserisce nel quadro del Piano triennale Giovani 2024/2026 approvato in Consiglio regionale a marzo 2025. Punta a offrire spazi e opportunità ai ragazzi per vivere esperienze positive, rafforzare le competenze personali e sociali e prevenire situazioni di disagio. Per sostenerlo sono stati stanziati complessivamente 900.000 euro, dei quali 600.000 di provenienza regionale per il 2025 e 2026.

I numeri

Regione Lombardia e Regione Ecclesiastica Lombardia promuovono lo sviluppo delle politiche giovanili in Lombardia sostenendo 135 specifici progetti in oratori situati in Lombardi. Gli oltre 2300 oratori lombardi presenti sono riconosciuti come luoghi di incontro e punti di riferimento per i giovani e per le famiglie. Sono anche considerati importanti interlocutori a livello territoriale delle istituzioni locali, delle agenzie educative e formative e in generale della società civile.  I progetti sostenuti a livello territoriale inizieranno tra ottobre e novembre e potranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2026. Sono oltre 200 mila i volontari attivi negli oratori lombardi (di questi 57 mila sotto i 18 anni), su un totale nazionale di 2.500.000 i ragazzi ospitati negli oratori lombardi.

Promuovere partecipazione attiva

L’iniziativa punta a promuovere la partecipazione attiva dei giovani, la comprensione delle necessità del territorio e il servizio a supporto delle esigenze delle realtà locali. Obiettivo è anche accompagnare e supportare il bisogno di autonomia e il desiderio di realizzazione dei giovani, attraverso esperienze formative, testimonianze valoriali, azioni di cura dell’altro capaci di costruire identità personali solide.

Sostegno a formazione e coinvolgimento

Tra gli scopi anche quello di favorire il protagonismo giovanile attraverso l’acquisizione di abilità e competenze volte alla crescita personale e all’inserimento nel contesto sociale e lavorativo. Negli intenti anche mettere in atto azioni e interventi di inclusione, finalizzati all’ingaggio positivo dei giovani più fragili o emarginati, e iniziative dedicate a prevenire e contrastare situazioni di disagio o di dipendenza in tutte le sue forme (alcol, droga, gioco d’azzardo). Infine il progetto punta a far crescere e sostenere la formazione e il coinvolgimento di giovani educatori e animatori, anche al fine, in una logica peer to peer, di intercettare, conoscere, coinvolgere e includere i propri coetanei nelle loro comunità.

Un momento dell’incontro di presentazione

Oratori aperti a tutti

«Un grazie innanzitutto a Regione Lombardia – ha detto monsignor Gervasoni – che da tanti anni collabora con gli oratori dando grande credito e permettendo agli oratori lombardi una significativa crescita in tutti gli ambiti. Il mondo degli oratori è in grande cambiamento. L’evoluzione sociale ha infatti fatto sì che la loro impostazione sia ritenuta molto preziosa anche in ambito civile, e non solo ecclesiastico».

«“Giovani in rete” – ha sottolineato – è quindi un’opportunità unica, per permettere ai nostri ragazzi di crescere come persone e cittadini. Un altro elemento importante che ci provoca è la dimensione inclusiva, gli oratori sono aperti a tutti, a persone di ogni fede. Una vocazione che permane e deve essere continuamente riformulata per adeguarsi alla modernità. Scuola e formazione professionale si intersecano, poi, nell’esperienza degli oratori. Sono, infatti, luoghi importanti per rielaborare progettualità centrate sul bisogno della persona, che attiva relazioni quotidiane nel territorio in cui vive».

«Il nucleo famigliare – ha ribadito Gervasoni – resta poi la dimensione strutturale più importante della società civile. Non possiamo educare ragazzi e adolescenti senza il coinvolgimento attivo delle famiglie, che spesso hanno bisogno loro stesse un riaggiustamento, una riqualificazione per le problematiche e le difficoltà che vivono».

Attenzione alla dispersione

«Il fecondo percorso di “Giovani Insieme”, poi “Giovani IN cammino”, prosegue e diventa oggi “Giovani in Rete” – ha rilevato don Guidi -. Si tratta di un’iniziativa possibile grazie al contributo di Regione Lombardia che intende sostenere l’impegno educativo degli oratori lombardi. In questa edizione daremo particolare rilievo alla formazione e alla aggregazione giovanile come condizione favorevole allo sviluppo dei numerosi talenti di cui i giovani sono portatori, con particolare attenzione al contrasto alla dispersione esistenziale, nelle sue svariate forme».

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