“Non si costruisce una nazione con un kalashnikov”. Emergenza Congo

Agosto 18, 2025 - 03:30
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“Non si costruisce una nazione con un kalashnikov”. Emergenza Congo

Sos Congo. “Non si costruisce una nazione con un kalashnikov”, afferma Sosthène Ayikuli Udjuwa. Il vescovo di Mahagi-Nioka, nell’Ituri, ha esortato i giovani a non arruolarsi in uno dei numerosi gruppi armati che imperversano in questa provincia nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Monsignor Ayikuli, riferisce l’agenzia vaticana Fides, si è rivolto ai ragazzi che si sono radunati a Mahagi per l’incontro dei giovani cattolici delle diocesi di Mahagi-Nioka e Bunia. Il raduno è stato però limitato alla sola partecipazione dei giovani di Mahagi-Nioka, a causa della persistente insicurezza, in particolare sulla strada Bunia-Mahagi, lunga la quale si trova il villaggio di Komanda dove vi è stato il massacro nella chiesa parrocchiale Beata Anuarite. La situazione di tensione tuttavia, non ha smorzato l’entusiasmo dei giovani della diocesi, accorsi numerosi per partecipare a questa edizione delle Giornate Diocesane della Gioventù (JDJ).

Congo
Rifugiati congolesi appena arrivati nel centro di transito di Nyakabande, nel sud-ovest dell’Uganda, che sta operando con una capacità sei volte superiore a quella iniziale. © UNHCR/Yonna

Emergenza Congo

Monsignor Ayikuli ha esortato i ragazzi a respingere le sirene dei gruppi armati, che spesso sfruttano i giovani abbandonati a se stessi. “Non è con un kalashnikov che si costruisce una nazione” ha sottolineato. Rivolgendosi alle autorità politiche e amministrative il vescovo di Mahagi-Nioka ha rimarcato che “il futuro dell’Ituri non può essere lasciato solo ai discorsi vuoti. Sono necessarie azioni concrete a favore dei giovani: istruzione, occupazione, sicurezza”. Le Giornate della Gioventù, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, sono state concepite non solo come un momento di preghiera, ma anche come uno spazio di riflessione sulla situazione socio-politica dell’Ituri. Attraverso gruppi di lavoro, condivisione di esperienze, insegnamenti e testimonianze i partecipanti sono stati stimolati ad acquisire la consapevolezza del proprio ruolo nella società. La Chiesa cattolica cerca di offrire una valida alternativa al reclutamento dei giovani nei gruppi armati, facendo affidamento alla rete di parrocchie rurali e urbane per trasmettere il proprio messaggio di pace e di speranza anche alle aree più remote.

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