Inchiesta sull’urbanistica a Milano, scattano gli arresti: domiciliari per l’immobiliarista Catella e l’ex assessore Tancredi

Agosto 1, 2025 - 03:30
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Inchiesta sull’urbanistica a Milano, scattano gli arresti: domiciliari per l’immobiliarista Catella e l’ex assessore Tancredi

Gli interrogatori “preventivi” tenuti mercoledì 23 luglio non ha convinto il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, sono infatti sei gli arresti decisi nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica milanese.

Ai domiciliari finiscono due dei personaggi chiave dell’indagine, ovvero Giancarlo Tancredi, l’assessore dimissionario all’Urbanistica del Comune di Milano nella giunta del sindaco di centrosinistra Beppe Sala, e Manfredi Catella, re del mattone milanese e presidente del gruppo Coima, la società che ha ridisegnato lo skyline della città nell’ultimo decennio.

Agli arresti domiciliari sono finiti, con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare da parte degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza anche l’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, l’ex componente della Commissione, l’architetto Alessandro Scandurra, e i costruttori Federico Pella e Andrea Bezziccheri, quest’ultimo unico finito in carcere.

I legali dei sei arrestati potranno presentare ricorso al Riesame per chiedere l’annullamento o la revoca della misura cautelare ottenuta dai pm milanesi titolari dell’inchiesta, Siciliano, Petruzzelli, Filippini e Clerici.

Nei loro confronti le accuse sono a vario titolo di corruzione, falso nelle dichiarazioni degli architetti sui conflitti di interesse in Commissione Paesaggio, e induzione a dare o promettere utilità nei rapporti con gli architetti in conflitto di interessi. L’inchiesta, che vede indagate oltre 70 persone, coinvolge anche il sindaco di Milano Beppe Sala: il primo cittadino, sostenuto dal Pd, ha deciso di non dimettersi.

Come si legge in un comunicato del presidente del tribunale Fabio Roia e della presidente dell’ufficio gip Ezia Maccora, sussistono per i giudici le esigenze cautelari legate al pericolo di reiterazione del reato. Per gli indagati ci sono “gravi indizi di colpevolezza”, mentre sono state escluse alcune condotte di corruzione o induzione indebita per Marinoni, Tancredi e Catella: in particolare è stata esclusa l’accusa di induzione indebita per la vicenda del “Pirellino”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia