L’8% degli italiani non mangia carne, per gli altri la sostenibilità della filiera è sempre più importante

Il consumo di carne in Italia, ma in genere anche in Europa, è in diminuzione ma una ricerca Nomisma mette in luce alcuni elementi importanti a partire dalla rilevanza, anche in termini economici e occupazioni, del settore. Il valore della filiera italiana delle carni intanto è stimato pari a 12,8 miliardi di euro per la produzione agricola e 28,5 miliardi per l’industria di trasformazione. Un comparto che da lavoro a 63.000 persone. Anche l’export va bene e visto che i mercati di riferimento sono soprattutto europei non ci dovrebbero essere contraccolpi come invece ci saranno per il mercato americano.
Detto questo passiamo ai numeri critici perché è vero che di carne se ne consuma meno, l’8% degli italiani dichiara di non consumarne più, nemmeno occasionalmente. Le ragioni sono di carattere etico e salutistico. E anche chi la carne la mangia ha spostato la sua attenzione verso le carni bianche.
Il rapporto evidenzia come la principale fonte di acquisto per chi consuma carne sono iper e supermercati e sono al terzo posto vengono le macellerie. Il consumatore mette al primo posto la provenienza, chiede quindi carne italiana ma anche alla sostenibilità, sono quindi preferite carni di animali allevati all’aperto e senza uso di antibiotici. Infine, viene il prezzo.
È dunque il tema della sostenibilità quello che risulta centrale nelle motivazioni di acquisto visto che questo tema indirizza l’85% degli italiani.
C’è dunque un futuro per il mercato della carne come è giusto che sia a condizione che si lavori con più determinazione rispetto a quanto fatto fino a ora sulla sostenibilità della filiera che vuol dire fine degli allevamenti intensivi, riduzione dell’uso di antibiotici, niente OGM e riduzione di emissioni di anidride carbonica, consumi idrici ed energetici.
Il mercato la sua scelta l’ha già fatta e quello in corso è una tendenza che sembra inarrestabile, se il governo non spinge in questa direzione ( e davvero non si vede traccia di questo nelle esternazioni del Ministro Lollobrigida) toccherà ai produttori fare la loro parte.
Qual è la tua reazione?






