Microsoft aprirà il codice dell'interfaccia Windows 11

Microsoft ha confermato l’intenzione di rendere open source WinUI, il framework che gestisce l’interfaccia utente di Windows 11. La notizia fa un certo effetto, visto che l’azienda che per decenni ha fatto del codice proprietario la propria fortezza inespugnabile.
Microsoft, il codice dell’interfaccia di Windows 11 diventerà open source
Certo, non sarà immediato né semplice. Ma il fatto che Microsoft stia anche solo considerando di aprire uno dei componenti più sensibili del suo sistema operativo di punta segna un cambio di filosofia per il colosso di di Redmond.
Microsoft non può semplicemente premere un interruttore e rendere WinUI open source. Il framework è talmente integrato nei livelli proprietari di Windows che separare il pubblico dal privato è come cercare di estrarre una singola carta da un castello di carte senza farlo crollare.
Non è qualcosa che si può attivare con un interruttore: è un processo graduale e ragionato
, ammette candidamente l’azienda. WinUI coinvolge componenti così sensibili del sistema operativo che pubblicarli così come sono significherebbe rivelare segreti commerciali che Microsoft protegge da decenni.
Il piano in quattro fasi
Microsoft ha delineato una roadmap in quattro fasi:
- Fase 1: Aumentare la frequenza di mirror da GitHub per mostrare progressi interni.
- Fase 2: Permettere agli sviluppatori esterni di clonare e compilare il repository localmente.
- Fase 3: Abilitare contributi esterni e test locali.
- Fase 4: Rendere GitHub il centro gravitazionale dello sviluppo.
La trasformazione di Microsoft
Questo processo è la metamorfosi di Microsoft da azienda che controlla tutto a organizzazione che collabora con tutti. È il completamento di una trasformazione iniziata con l’arrivo di Satya Nadella, accelerata dalla consapevolezza che il futuro del software è collaborativo, non proprietario.
Non tutto potrà essere aperto, e Microsoft è chiara su questo punto. Esistono livelli del sistema operativo che rimarranno per sempre proprietari, non solo per motivi di sicurezza, ma anche per preservare un vantaggio competitivo. Il trucco sarà distinguere ciò che può essere aperto alla comunità e ciò che invece deve restare riservato.
È un equilibrio delicato. Microsoft dovrà offrire abbastanza trasparenza per attrarre la community, ma senza rinunciare al controllo su componenti chiave.
Da anni le community di sviluppatori chiedono a Microsoft di rendere open source WinUI. Microsoft ha sempre risposto con vaghe promesse. Ora però qualcosa è cambiato. La pressione della concorrenza, in particolare da parte di framework open source come Flutter (Google) e React Native (Meta), sembra aver accelerato i tempi.
Aprire WinUI significa anche rinunciare a parte del controllo sull’evoluzione dell’interfaccia di Windows. I contributi della community potrebbero spingere il framework in direzioni che Microsoft non aveva previsto o desiderato. Ma se l’esperimento dovesse funzionare, Microsoft potrebbe aver trovato il Santo Graal dello sviluppo software.
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