Sabato della settimana della VII Domenica dopo Pentecoste

Agosto 2, 2025 - 15:30
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Sabato della settimana della VII Domenica dopo Pentecoste

ALL’INGRESSO  
Questo sacerdote con tutto il cuore
ha cantato al suo Dio,
aprì le sue mani al misero,
portò amore al povero
e amò colui che lo aveva creato.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Dio onnipotente, concedi ai tuoi servi di imitare la fortezza del vescovo sant’Eusebio [di Vercelli], assertore intrepido della divinità di Cristo, perché nella ferma adesione della fede, di cui egli fu maestro e testimone, possiamo entrare in comunione di vita con il tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

LETTURA Nm 6, 1-5. 13-21
Lettura del libro dei Numeri

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando un uomo o una donna farà un voto speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore, si asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti, non berrà aceto di vino né aceto di bevanda inebriante, non berrà liquori tratti dall’uva e non mangerà uva, né fresca né secca. Per tutto il tempo del suo nazireato non mangerà alcun prodotto della vite, dai chicchi acerbi alle vinacce. Per tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà sul suo capo; finché non siano compiuti i giorni per i quali si è votato al Signore, sarà sacro: lascerà crescere liberamente la capigliatura del suo capo. [Questa è la legge per il nazireo: quando i giorni del suo nazireato saranno compiuti, lo si farà venire all’ingresso della tenda del convegno; egli presenterà l’offerta al Signore: un agnello dell’anno, senza difetto, per l’olocausto; una pecora dell’anno, senza difetto, per il sacrificio per il peccato; un ariete senza difetto, come sacrificio di comunione; un canestro di pani azzimi di fior di farina, di focacce impastate con olio, di schiacciate senza lievito unte d’olio, insieme con la loro oblazione e le loro libagioni. Il sacerdote le offrirà davanti al Signore e compirà il suo sacrificio per il peccato e il suo olocausto; offrirà l’ariete come sacrificio di comunione al Signore, oltre al canestro degli azzimi. Il sacerdote offrirà anche l’oblazione e la sua libagione. Il nazireo raderà, all’ingresso della tenda del convegno, il suo capo consacrato, prenderà la capigliatura del suo capo consacrato e la metterà sul fuoco che è sotto il sacrificio di comunione. Il sacerdote prenderà la spalla dell’ariete, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata dal canestro e una schiacciata azzima e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi avrà rasato la capigliatura consacrata. Il sacerdote le presenterà con il rito di elevazione davanti al Signore; è cosa santa che appartiene al sacerdote, insieme con il petto della vittima offerta con il rito di elevazione e la coscia della vittima offerta come tributo. Dopo, il nazireo potrà bere vino. Questa è la legge per il nazireo che ha promesso la sua offerta al Signore per il suo nazireato, oltre quello che è in grado di fare in più, secondo il voto che avrà emesso. Così egli farà quanto alla legge del suo nazireato”».]

SALMO 95 (96)

Cantate al Signore e annunciate la sua salvezza.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi. R

Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R

EPISTOLA Eb 12, 14-16
Lettera agli Ebrei

Fratelli, cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi danni e molti ne siano contagiati. Non vi sia nessun fornicatore, o profanatore, come Esaù che, in cambio di una sola pietanza, vendette la sua primogenitura.

VANGELO Lc 1, 5-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

DOPO IL VANGELO  
I tuoi sacerdoti, o Signore,
si vestano di giustizia,
e i tuoi fedeli cantino di gioia.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, che nel servizio episcopale di sant’Eusebio [di Vercelli] hai dato alla tua Chiesa una chiara immagine di Cristo buon pastore, per la sua intercessione e per i suoi meriti concedi al tuo popolo di giungere ai pascoli della vita eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen

SUI DONI
Tu che sempre hai gradito il sacrificio offerto da sant’Eusebio [di Vercelli], accogli, o Padre, questi nostri doni perché ci ottengano la desiderata grazia di una più regna partecipazione a questo mistero di salvezza.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta celebrarti, o Dio di infinita clemenza. Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, pastore unico e supremo di tutto il tuo gregge, prima di entrare nella gloria invisibile pose i vescovi, vicari del suo amore, a reggere il popolo santo che egli ti aveva acquistato nel suo Sangue. Con l’aiuto della tua grazia, o Padre di immensa bontà, il vescovo sant’Eusebio [di Vercelli] seppe essere un pastore secondo il tuo cuore, guida ed esempio alla Chiesa a lui affidata, dispensatore accorto e infaticabile non di terrene ricchezze, ma di valori eterni. E oggi che, coronato di luce perenne, loda nei cieli la tua infinita grandezza, alla sua voce e a quella di tutti i beati uniamo anche la nostra, cantando a te, Padre, unico Dio con il Figlio e con lo Spirito Santo, l’inno della gioia senza fine: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE
Beato quel servo
che il Signore al suo ritorno
troverà a vegliare;
in verità vi dico:
gli affiderà la cura di tutti i suoi beni.

ALLA COMUNIONE  
Ecco il servo saggio e fedele,
che il Signore pose a capo della sua casa
per distribuire a tempo debito il necessario nutrimento.

DOPO LA COMUNIONE
Signore Dio nostro, la comunione ai tuoi misteri ridesti in noi la fiamma di carità che animò incessantemente la vita di sant’Eusebio [di Vercelli] e lo spinse a donarsi senza riserve alla tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore. Amen

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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della VIII domenica dopo Pentecoste

VANGELO DELLA RISURREZIONE Lc 24, 13-35
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Luca

In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, il Signore Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. [ Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.] Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

ORAZIONE
Dio forte e clemente, che hai portato a compimento nella verità i presagi e le antiche figure della salvezza, e hai colmato della grazia divina i nostri riti sacramentali, esaudisci la preghiera della Chiesa, che vivendo nel mondo ti implora di conformarsi sempre più intimamente al Signore Gesù, vincitore della morte, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Seguono le letture della liturgia domenicale

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