Tra bombe e macerie, il rifugio per gatti a Kharkiv ridà speranza a uomini e animali

Agosto 13, 2025 - 20:00
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Tra bombe e macerie, il rifugio per gatti a Kharkiv ridà speranza a uomini e animali

Il rifugio per gatti a Kharkiv accoglie i sopravvissuti del fronte: qui uomini e animali si aiutano a vicenda per non perdere l’umanità

Nel cuore martoriato dell’Ucraina, dove ogni giorno si convive con la paura e il rumore delle bombe, c’è un luogo che continua a resistere con tenacia e dolcezza. È il rifugio per gatti a Kharkiv, un seminterrato trasformato in un centro di speranza e rinascita. Qui, trenta gatti salvati dal fronte trovano riparo tra cuscini, carezze e silenzi colmi di amore. Alcuni portano ferite visibili, altri quelle più difficili da curare, invisibili ma profonde. Sono sopravvissuti alle esplosioni, alla solitudine, all’abbandono. Eppure, sono ancora capaci di fidarsi.

Gatto nel trasportino
Tra bombe e macerie, il rifugio per gatti a Kharkiv ridà speranza a uomini e animali – amoreaquattrozampe.it

Gestito dall’organizzazione Animal Rescue Kharkiv, il centro “Little Prince” è diventato un punto di riferimento per la pet therapy: i gatti aiutano soldati traumatizzati, bambini segnati dalla guerra, anziani rimasti soli. Ma il miracolo è reciproco, perché mentre offrono conforto, ricevono a loro volta cura, attenzioni, amore. Lo racconta Yaryna Vintoniuk, una delle responsabili, che parla di un circolo virtuoso tra uomo e animale, fondato sulla fiducia e sulla resilienza.

Molti dei gatti accolti al rifugio per gatti a Kharkiv erano animali domestici, strappati alle loro famiglie fuggite o cadute sotto i colpi del conflitto. Alcuni sono arrivati da soli, altri sono stati affidati direttamente dai soldati prima di tornare in trincea. Tutti condividono una storia di perdita, paura e bisogno. Ma qui trovano una seconda possibilità. Il processo di recupero è lento, fatto di piccoli gesti quotidiani: uno sguardo, una ciotola piena, una mano che non fa del male.

Storie vere dal rifugio: tra ferite, rinascite e adozioni impossibili

La storia di Nastia è diventata simbolo di questa rinascita. Colpita da un’esplosione, è arrivata al rifugio con il cranio fratturato. La veterinaria Diana Galilova ha promesso che, se fosse sopravvissuta, l’avrebbe adottata. E così è stato. Nastia non solo è sopravvissuta, ma ha anche offerto conforto a un altro gatto gravemente mutilato, Ice Cream, accudendolo con dolcezza. Una forma di amore per gli animali che nessun farmaco può imitare.

Gatto in un rifugio animali
Storie vere dal rifugio per gatti a Kharkiv: tra ferite, rinascite e adozioni impossibili – amoreaquattrozampe.it

Nel rifugio per gatti a Kharkiv, ogni animale salvato diventa un gesto di resistenza. Vintoniuk, che ha perso uno zio al fronte, racconta come ogni salvataggio sia anche un modo per onorare la memoria di chi amava gli animali. Spesso sono proprio i soldati, tra una battaglia e l’altra, a rischiare la vita per mettere in salvo un gatto o un cane. Li accudiscono in trincea, li portano via dalle macerie, li affidano a chi può prendersi cura di loro con amore .

Il percorso di guarigione passa anche per l’adozione. Quando i gatti tornano a fidarsi, iniziano a cercare affetto. Capiscono, in qualche modo, quando una persona è pronta ad accoglierli. Ma trovare una casa, in una città ancora sotto attacco, è complicato. Per questo molte adozioni avvengono all’estero, grazie a una rete di volontari e donatori.

Kharkiv, così funziona il rifugio per gatti salvati dalla guerra

Le difficoltà economiche non mancano. Il rifugio per gatti a Kharkiv si regge su fondi europei, sempre più scarsi, mentre il numero di animali da salvare cresce ogni giorno. Ogni anno, il centro riesce ad accogliere e curare circa 7.000 animali. Ma servono aiuti concreti, adesso più che mai. Chi sostiene il rifugio può contribuire in tanti modi:

Gatto con collare Elisabettiano
Kharkiv, così funziona il rifugio per gatti salvati dalla guerra – amoreaquattrozampe.it
  • adozione di un gatto anche a distanza;
  • facendo una donazione mensile, anche simbolica;
  • condividendo la storia del rifugio per sensibilizzare altre persone;
  • inviando cibo, medicine e materiali utili tramite canali sicuri;
  • supportando le adozioni internazionali con spese di viaggio o stallo.

In un tempo in cui l’orrore sembra avere la meglio, il rifugio per gatti a Kharkiv resta una delle ultime trincee dell’umanità. Un luogo dove una carezza, un gesto gentile, un abbraccio felino possono riportare luce anche nei giorni più bui. E dove, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry, siamo davvero per sempre responsabili di ciò che addomestichiamo. In ogni sguardo che incrocia il vetro di una finestra bombardata, c’è ancora la voglia di fidarsi.

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In ogni miagolio c’è una richiesta d’aiuto che parla anche di noi. Sostenere questo rifugio non significa solo salvare animali, ma proteggere ciò che resta dell’umanità.

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Redazione Redazione Eventi e News