Ucraina. Sillogismo geopolitico

di Antonio Carbonelli * –
Sui notiziari di oggi si legge: “Usa e Ucraina firmano intesa terre rare”. Commento di Rubio: “Un passo importante per porre fine a questa guerra”. Come dalla “intesa terre rare” possa discendere la “fine a questa guerra”, richiede un piccolo sforzo di immaginazione.
Occorre cercare di ricostruire le premesse di un sillogismo così magistrale. Una premessa di fondo può essere questa: qui comando io, questa è casa mia. Decido io chi deve fare guerra, a chi, e fino a quando. Senza i 350 miliardi di dollari che hai avuto, avresti perso la guerra in quindici giorni. Te l’ho detto nello studio ovale, davanti alle telecamere, e ti ho anche detto che non hai le carte.
Come dire: ti ho dato 350 miliardi di dollari, non li hai saputi usare. All’inizio non hai voluto capire: ma in san Pietro prima ho messo da parte la terza sedia, che non conta nulla; poi, forse, lo “spirito” del luogo ti ha ispirato e ti ha aiutato a capire meglio. In realtà, i 350 miliardi non te li ho dati io, te li ha dati mio predecessore: prima di lui nessuno aveva messo gli occhi sul tuo paese … ma questo non te lo dico, il guerrafondaio era il mio predecessore. In realtà, i 350 miliardi non è che non li hai saputi usare: avevamo sottovalutato l’avversario… ma anche questo non te lo dico, la guerra la stai perdendo tu. Comunque sia, adesso non vorrai che ti stacchi la spina (starlink), con il rischio che tu perda un altro sacco di soldati?
In cambio di averti fatto fare una guerra che stai perdendo, mi devi qualcosa: le terre rare. Ed ecco come dalla “intesa terre rare” possa discendere “un passo importante per porre fine a questa guerra”.
Ovviamente è una ricostruzione solo metafisica: sviluppata solo su un piano meramente logico. La realtà può essere del tutto diversa. Ma sembra una metafisica meno metafisica della metafisica tradizionale, smontata nel corso della modernità: la fantasia non confligge con la logica. Passiamo a trasformare la striscia di Gaza in un resort…
* Avvocato giuslavorista e filosofo a Brescia.
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