BRICS. A Rio unità fragile, ambizioni globali

Maggio 2, 2025 - 05:00
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BRICS. A Rio unità fragile, ambizioni globali

di Giuseppe Gagliano

Si sono ritrovati a Rio de Janeiro, tra le promesse per il sud globale e le ombre della frammentazione mondiale, i ministri degli Esteri dei BRICS con l’allargamento a quelli di Egitto, Etiopia, Indonesia, Iran ed Emirati. L’obiettivo non scritto era quello di presentarsi come un’alternativa credibile all’ordine economico dominato dall’occidente, ma a fine giornata la fotografia più eloquente è stata quella della mancanza di una dichiarazione congiunta, solo un comunicato ufficiale del Brasile.
Il motivo? Le tensioni interne. Da un lato l’allarme condiviso contro dazi, barriere e protezionismi che minano il multilateralismo. Dall’altro le fratture profonde su temi strutturali, a partire dalla riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dove l’Africa si è divisa. Il Sudafrica ha infatti chiesto un seggio privilegiato, ma Egitto ed Etiopia hanno frenato, rivendicando un approccio inclusivo. Il risultato è stato il blocco del documento al paragrafo 8. E il silenzio.
Nonostante ciò il vertice ha rilanciato alcuni messaggi chiave. Primo: i BRICS vogliono scrollarsi di dosso l’etichetta di “alleanza eterogenea”. Secondo: il tema della dedollarizzazione avanza. Il ministro russo Sergei Lavrov lo ha detto chiaramente: una moneta comune è ancora lontana, ma l’infrastruttura per regolare i pagamenti in valute locali è in costruzione. Una sfida aperta al dominio finanziario statunitense.
La posta in gioco è alta. Non è solo questione di dazi o valute. È una battaglia sulla legittimità delle regole globali. I Paesi BRICS, ormai ampliati, chiedono un riequilibrio di potere: meno centralità del dollaro, più voce ai mercati emergenti, riforma degli organismi internazionali. Ma per trasformare la rivendicazione in azione, servirà più unità di quanta emersa finora.
Il vertice di luglio, sempre a Rio de Janeiro, sarà il vero banco di prova. Per ora resta l’impressione di un’alleanza che cresce in estensione ma fatica a compattarsi in direzione. E che, senza una visione comune, rischia di restare solo un progetto incompiuto in balia dei venti di Washington e Pechino.

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Redazione Redazione Eventi e News