Le orche attaccano le persone? Ecco come sopravvivere
Le orche attaccano le persone? Ecco che cosa dicono i naturalisti a riguardo ed ecco i consigli per sopravvivere a un incontro con questi mammiferi.

Per divulgare le conoscenze che si hanno sulla natura e sui suoi abitanti, scienziati e documentaristi hanno da sempre realizzato contenuti che possano essere rivolti a tutti. Nonostante i tantissimi documentari, l’esperienza personale e le curiosità personali, sono molte le persone che non hanno nozioni basilari sugli animali. In molti si domandano, ad esempio, come fare a sopravvivere agli attacchi di orche? Ma, al di là dei consigli su come fronteggiare un mammifero del genere, bisognerebbe prima informarsi su quante sono le morti umane da parte delle orche.
Attacchi di orche alle persone: ecco se è possibile e come sopravvivere a un attacco dei mammiferi
In natura l’orca non è considerata una minaccia per gli esseri umani, infatti gli unici attacchi che si sono verificati sono avvenuti in cattività. Questo cetaceo è uno dei mammiferi marini più intelligenti del pianeta: la vita in una piccola vasca di un parco acquatico è estremamente dura. Le orche in cattività sviluppano un’attitudine ostile nei confronti degli esseri umani, che considerano come loro principali nemici e responsabili della loro sofferenza.
Ma le orche, quindi, attaccano le persone?
Le orche sono considerate dei superpredatori, occupando il vertice della piramide alimentare dal momento che non hanno predatori naturali. Soprannominate “balene assassine”, in realtà le orche non sono più pericolose di qualsiasi altro predatore del mare. In natura nessun esemplare di orca ha mai attaccato le persone. Ciò non toglie, che questi predatori si cibano di animali di grandi dimensioni come le foche, i calamari giganti e gli squali bianchi.

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Le orche (note con il nome scientifico di Orcinus orca secondo la classificazione tassonomica di Linneo del 1758) sono mammiferi marini appartenenti alla famiglia dei delfinidi (cetacei odontoceti). Vivono in tutti i mari e in tutti gli oceani del mondo, dalle fredde regioni artiche e antartiche, fino ai mari tropicali, anche se preferiscono le acque fredde sia artiche che antartiche; sono considerate dei superpredatori in quanto si trovano all’apice della piramide alimentare.
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Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (conosciuta con l’acronimo di IUCN dall’inglese International Union for the Conservation of Nature), alcune popolazioni locali di orche sono però considerate una specie minacciata e in pericolo a causa della distruzione del loro habitat, dell’inquinamento, della pesca e della cattura per il loro utilizzo nei parchi marini (soprattutto negli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo).

Gli animali sono esseri senzienti e in quanto tali provano gli stessi sentimenti degli esseri umani. Del resto, proprio sulla base di queste idee, in molti Paesi del mondo si sta procedendo a sostanziali modifiche del Codice civile per riconoscere legalmente gli animali come esseri senzienti. Tenerli reclusi all’interno di gabbie, negli zoo o nei parchi acquatici lede i loro diritti alla vita e alla libertà.
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Le orche sono mammiferi sociali, che trascorrono tutta la vita insieme ai loro simili. Lolita, invece, dopo aver vissuto fino al 1980 insieme a un’altra orca poi deceduta, ha passato quarantatré anni in completa solitudine in una vasca di poco meno di venti metri. Le vasche del Seaquarium in cui Lolita (la cui lunghezza raggiunge quasi i sei metri) ha vissuto sono tra le più piccole di tutti gli Stati Uniti e sono inoltre esposte al sole e alle intemperie (andando quindi contro uno degli articoli dell’Animal Welfare Act).
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Sfortunatamente, sono molte le specie marine a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della pesca, e i pesci come gli squali sono tra queste. Gli agenti inquinanti e le emissioni di CO2 secondo recenti studi porteranno infatti la Terra a perdere più di un decimo del suo patrimonio vegetale e animale e all’estinzione di una specie vivente su dieci. Per questo motivo assume grandissima importanza la salvaguardia degli oceani e del Pianeta. (di Elisabetta Guglielmi)
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