La storia dell’illuminante come non l’avete mai sentita

Ci sono prodotti che, nonostante la loro invenzione risalga a tanto tempo fa, entrano nel nostro immaginario collettivo e finiscono per essere parte essenziale del nostro beauty case. L’illuminante viso è uno di questi: un semplice cosmetico luminoso che dona grazia e raffinatezza al nostro viso, in grado di rivoluzionare il nostro look. Ma come ogni cosmetico che si rispetti, anche l’illuminante ha una storia da raccontare. Ha origini antiche, forse non troppo note al grande pubblico. E sì: anche in passato le persone desideravano risplendere e illuminare il volto. Tanto quanto oggi.

Oggi, questo desiderio, si intreccia con nuovi approcci al make-up e una nuova narrazione di bellezza, merito anche della diffusione sui social come TikTok. Dalle texture più sofisticate a quelle più vivide, vale la pena chiederci: quando è cominciato tutto?

Dalle polveri sacre all’highlighter in stick, tutto sulle origini dell’illuminante

Lontano dai tutorial che ci appaiono ogni giorno su TikTok, l’illuminante nasce in tempi molto più antichi. Basti pensare che gli Egizi, per riflettere la luce e illuminare il viso, usavano polveri metalliche come oro, rame e pietra di pavone. Il risultato? Un volto decisamente più magnetico durante i riti sacri. I Greci e i Romani, invece, ricreavano lo stesso effetto servendosi di altri materiali – ad esempio il piombo. Spesso, questi materiali utilizzati erano tossici per la pelle, ma a loro non importava (e nemmeno lo sapevano, probabilmente): tutto pur di risplendere.

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Con il passare del tempo, la polvere luminosa diventa alleata principale di teatro, cinema e anche fotografia. Le arti teatrali impongono nuove regole per i contrasti del viso, e l’illuminante gioca fin da subito un ruolo chiave. Fino a trasformarsi nel prodotto che tutti conosciamo oggi: una polvere (in alcuni casi un liquido) che illumina, definisce e valorizza il nostro viso.

Dalle dive di Hollywood ai red carpet

Nella storia dell’highlighter, è impossibile non fare riferimento alle grandi dive di Hollywood. Nei primi Anni 60, complice il boom del make-up più colorato e la necessità di esprimere se stessi anche attraverso il trucco, l’illuminante inizia ad assumere la forma (e la composizione) che conosciamo oggi.

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Ma è davvero negli Anni 90 e 2000 che entra a far parte dell’uso comune. Grazie alle top model e alle make-up artist professioniste, l’illuminante non è più solo un dettaglio teatrale ma diventa il protagonista di beauty look quotidiani.

Il glow che ben conosciamo anche oggi spopola sui red carpet e sulle star più in voga del momento.

E oggi? Il successo dell’illuminante viso

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Impossibile negarlo: oggi l’illuminante è ovunque. Protagonista indiscusso su TikTok e nei tutorial su YouTube, nelle nuove formulazioni di make-up leggeri e perfino sui red carpet. Applicarlo sul viso – principalmente su guance, zigomi e naso – è ormai una regola. Un gesto che può cambiare il nostro look in un secondo. E a cui occorre prestare molta attenzione per non creare al posto di punti luminosi, anti-estetiche lucidità.

Star come Sabrina Carpenter o Rosie Huntington-Whiteley ne hanno fatto il loro beauty signature. Ma, ovviamente, i fan numero uno del cosmetico sono i giovanissimi. La Generazione Z lo usa con naturalezza, senza paura. Integrandolo perfettamente nelle sessioni di make-up e cura della pelle.

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Se un velo di illuminante viso viene utilizzato spesso per completare l’ensemble, ci sono nuove tendenze che stanno smorzando la sua forzata luminosità. Come la butter skin, promossa dalle ultime sfilate come ossessione beauty dell’estate 2025.

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