Vertical farm, idroponica e crediti di carbonio: il fisco premia l’agricoltura sostenibile

Agosto 11, 2025 - 17:30
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Vertical farm, idroponica e crediti di carbonio: il fisco premia l’agricoltura sostenibile
vertical farming

Con l’emissione della circolare 12/E, l’Agenzia delle Entrate amplia la definizione di reddito agrario, includendo coltivazioni hi-tech e attività green. Vantaggi fiscali anche per la cessione di beni e crediti ambientali certificati

Con la pubblicazione della Circolare 12/E l’Agenzia delle Entrate introduce un aggiornamento significativo nel quadro fiscale per il settore agricolo, attuando quanto previsto dal decreto legislativo n. 192/2024, parte della riforma fiscale delineata dalla legge 111/2023.

Il provvedimento ridefinisce il concetto di reddito agrario, ampliandolo alle attività produttive che adottano tecniche innovative e sostenibili, con l’obiettivo di incentivare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana.

Tra le principali novità figura il riconoscimento, ai fini fiscali, di redditi agrari generati da attività che non si svolgono necessariamente “in campo”, ma che rientrano a pieno titolo nella cura di un ciclo biologico – o di una sua fase – attraverso tecniche di coltivazione avanzate.

Queste possono essere realizzate all’interno di immobili accatastati e comprendono anche la produzione di beni immateriali derivanti da processi agricoli, purché finalizzati alla tutela ambientale e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Il decreto introduce inoltre un cambiamento di portata strategica: le coltivazioni fuori suolo effettuate in fabbricati accatastati – dalle vertical farm alle colture idroponiche, fino alla micropropagazione in vitro – entrano nel perimetro del reddito agrario.

In precedenza escluse dalla disciplina, tali produzioni sono ora equiparate a quelle tradizionali, a condizione che siano rispettati i limiti legati alla superficie agraria di riferimento e che siano realizzate in immobili appartenenti a precise categorie catastali (C/1, C/2, C/3, C/6, C/7, D/1, D/7, D/8, D/9 e D/10).

Un capitolo rilevante riguarda il trattamento fiscale agevolato per i beni derivanti da pratiche agricole virtuose sotto il profilo ambientale. Oltre ai prodotti agricoli tradizionali, rientrano in questa categoria anche i crediti di carbonio ottenuti tramite processi certificati di cattura della CO2.

Tali redditi, assoggettati a imposizione catastale anziché ordinaria, godranno di una tassazione semplificata entro i limiti fissati dalla normativa.

La riforma si inserisce in un contesto in cui il settore primario è chiamato a coniugare competitività economica e sostenibilità ambientale. L’estensione del regime di favore a forme di agricoltura tecnologica e a filiere innovative rappresenta un segnale chiaro: il fisco intende sostenere non solo la tradizione agricola, ma anche quelle pratiche che, sfruttando ricerca e innovazione, contribuiscono alla riduzione dell’impronta climatica del comparto.

Crediti immagine: Depositphotos

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia