Adamello, si scioglie il più grande ghiacciaio delle Alpi italiane: -127 metri nell’ultimo anno

Agosto 4, 2025 - 20:00
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Adamello, si scioglie il più grande ghiacciaio delle Alpi italiane: -127 metri nell’ultimo anno

Si è aperta con un flash mob sull’Adamello – che ospita il ghiacciaio più grande delle Alpi italiane – l’anteprima di Carovana dei ghiacciai 2025 di Legambiente che ha visto sull’Adamello la partecipazione del Cai, della Fondazione glaciologica italiana (già Comitato Glaciologico Italiano), di Cipra Italia (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi), - promotori insieme a Legambiente del “Manifesto europeo per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse” -  e di una numerosa rappresentanza degli oltre 80 sottoscrittori del Manifesto, tra enti pubblici e privati, ong, progetti europei, enti di ricerca e altre organizzazioni.

Se nel 2024 il ghiacciaio dell’Adamello ha registrato un importante arretramento della fronte del ghiacciaio, parliamo di -127 m rispetto alla posizione del 2023, c’è da dire che questo dato si inserisce in un trend pluriennale di forte regressione: nel 2022 l’arretramento era stato di -114 metri, mentre nel 2021 di -90 metri, segnalando un’accelerazione del ritiro frontale. Il bilancio di massa 2024, calcolato attraverso l’interpolazione dei dati delle paline glaciologiche, della linea di equilibrio e dei rilievi degli accumuli, risulta pari a -0,36 metri di acqua equivalente rispetto al 2023. Si tratta di un dato negativo, ma meno grave rispetto all’eccezionale perdita del 2022, quando il bilancio di massa aveva superato i -2 metri di acqua equivalente, a causa delle anomalie termiche e dello scarso accumulo nivale durante l’inverno.

«Il tempo di agire è ora - commenta Vanda Bonardo, presidente Cipra Italia e responsabile nazionale Alpi di Legambiente – non sono ammessi più ritardi. Urge una risposta collettiva alla crisi climatica, prendendo i ghiacciai come simbolo della fragilità del pianeta e del nostro tempo.  Serve una transizione ecologica intesa come trasformazione sistemica e culturale, non solo tecnica, fondata su cura, giustizia e responsabilità condivisa. Il Manifesto europeo per una governance dei ghiacciai propone una visione partecipativa, multilivello e solidale, in cui la speranza diventa azione concreta, dialogo e costruzione di un futuro diverso».

Sullo striscione srotolato in quota la scritta in inglese del Manifesto europeo dei ghiacciai per ricordare la necessità di una governance europea, senza dimenticare che in questa partita è fondamentale che i vari Paesi facciano rete tra di loro come hanno ricordato gli stessi partecipanti al flash mob con il gesto della catena umana, un vero e proprio “fiume di solidarietà”. Per Legambiente e i firmatari del Manifesto europeo, per contrastare la crisi climatica in atto occorre agire subito in sinergia mettendo al centro le 8 azioni indicate dal Manifesto a partire da una governance europea e da un monitoraggio costante dei ghiacciai. Due azioni fondamentali per garantire un futuro sostenibile ai giganti bianchi e alle comunità che da essi dipendono. I giganti bianchi sono, infatti, sempre più in sofferenza. Ce lo ricordano il ghiacciaio dell’Adamello e i dati raccolti dalla Fondazione Glaciologica Italiana.

«Nell’anno internazionale dei ghiacciai e in occasione dell’anteprima di Carovana dei ghiacciai – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – vogliamo ribadire l’importanza di ridurre le emissioni di gas serra limitando il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e prevedere azioni immediate per l’adattamento agli effetti della crisi climatica, a partire dalle aree più vulnerabili, come l’arco alpino. Non si può più restare indifferenti rispetto a quanto sta accadendo ad alta quota e agli effetti che la fusione dei ghiacciai sta generando a valle. Per questo oggi torniamo a chiedere una governance europea dei ghiacciai e l’applicazione delle otto azioni al centro del Manifesto europeo che abbiamo presentato lo scorso dicembre».

Sono otto, appunto, le azioni al centro del Manifesto europeo dei ghiacciai che  Legambiente e i firmatari rilanciano oggi chiedendo a livello europeo di  1) creare un sistema europeo di monitoraggio del rischio criosferico, favorendo la condivisione di esperienze maturate a livello locale e regionale e sviluppando un insieme comune di regole per il monitoraggio; 2) Istituire una rete multidisciplinare di competenze da condividere, con l’obiettivo di costituire una Governance Europea dei Ghiacciai (EGG); 3) valorizzare gli strumenti e le politiche internazionali per la mitigazione e l’adattamento alla crisi climatica nelle aree glaciali europee, 4) Sostenere la leadership e il ruolo guida dell’Europa a livello globale orientando le scelte dell’Unione Europea verso la tutela degli ambienti glaciali, dalle calotte polari ai ghiacciai, e promuovendo la riduzione degli impatti sulla criosfera, sull’uso del suolo e delle risorse idriche.  A livello generale, i promotori e i firmatari del Manifesto chiedono anche di: 5) sostenere il valore e la protezione dei ghiacciai, 6) collaborare con università, centri di ricerca e scuole per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza di cittadini e istituzioni, sviluppando percorsi formativi finalizzati a creare nuove professionalità nel campo della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, 7) Istituire spazi di confronto, 8) promuovere e mettere in rete le esperienze provenienti da diverse realtà geografiche, politiche e climatiche, al fine di rafforzare la cooperazione.  

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