Butchered, l’arte di Anish Kapoor contro per l’estrazione di gas offshore nel Mare del Nord

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, le emissioni di gas serra attribuibili alla sola major petrolifera Shell in tre decenni hanno già causato danni climatici per 1,42 trilioni di dollari in tutto il mondo. Eppure il gigante fossile sta ancora pianificando una significativa espansione delle sue attività, con 700 nuovi progetti petroliferi e del gas già in cantiere. Un forte segnale sull’urgenza di invertire la rotta è arrivato ieri dagli ambientalisti di Greenpeace, installato un’enorme opera inedita del celebre artista Anish Kapoor su una piattaforma della compagnia petrolifera Shell nel Mare del Nord: si tratta della prima opera d'arte al mondo a essere realizzata su un sito per l’estrazione di gas offshore in piena attività.
L'opera di Kapoor, intitolata Butchered e concepita appositamente per questa azione di protesta, ha coinvolto sette climber di Greenpeace di grande esperienza, che sono saliti a bordo e hanno scalato in sicurezza la piattaforma “Skiff” di estrazione del gas, appartenente a Shell e situata a 45 miglia nautiche dalla costa del Norfolk, in Inghilterra.
«L'anidride carbonica rilasciata dalla combustione delle fonti fossili è invisibile, ma la devastazione che provoca sul nostro mondo – commenta Kapoor – è sotto i nostri occhi. Ciò che invece rimane ancora nascosto sono le responsabilità dei giganti del petrolio come Shell nel causare questa distruzione e nel trarre profitto dalle sofferenze delle persone. Volevo creare qualcosa di visivo, fisico e viscerale che riflettesse la carneficina inflitta al nostro pianeta: un urlo visibile che desse voce al costo disastroso della crisi climatica, spesso a carico delle comunità più emarginate del mondo. Butchered è un'azione che si svolge nel luogo in cui questa violazione ha inizio: una piattaforma di gas in mezzo al mare. L’opera tenta di far rivivere l'orrore, dando voce alla distruzione morale e fisica causata da questi spietati profittatori, ed è un tributo all'eroico lavoro svolto dagli instancabili attivisti che scelgono di dissentire e disobbedire a questa distruzione».
Dopo aver fissato sulla struttura una grande tela di 96 metri quadrati, ieri gli attivisti di Greenpeace hanno issato un tubo ad alta pressione appena sopra il bordo superiore, a un'altezza di 16 metri sopra il livello del mare. Hanno quindi pompato 1.000 litri di liquido dal colore rosso sangue che è sgorgato sulla tela, creando un'ampia macchia cremisi. Il liquido colorato, prodotto appositamente per quest'opera d'arte, è una miscela di acqua di mare, polvere di barbabietola e colorante per stagni a base alimentare, atossico e biodegradabile.
«Mentre il settore dei combustibili fossili ricava miliardi dalla distruzione del clima (Greenpeace riporta che Shell ha già realizzato profitti per 54 miliardi di sterline dopo l'invasione dell'Ucraina, ma nello stesso periodo ha pagato appena 1,2 miliardi di sterline di tasse nel Regno Unito, ndr), le persone – sottolinea Philip Evans di Greenpeace Regno Unito – sono costrette a farsi carico dei danni causati da inondazioni, siccità e incendi boschivi. I governi devono iniziare a chiamare a rispondere i giganti del petrolio come Shell e a fargli pagare per le sofferenze che stanno causando».
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